“Dalla Regione 3 milioni 623 mila euro a sostegno di minori, anziani, famiglie vulnerabili e non autosufficienza”

599

“Dalla Regione 3 milioni 623 mila euro a sostegno di minori, anziani, famiglie vulnerabili e non autosufficienza”. Lo comunica l’assessore regionale alla Salute e al Welfare, Luca Coletto

   

Ammontano a circa 3 milioni 700 mila euro le risorse programmate dalla Regione Umbria a sostegno di interventi a favore dei minori, delle famiglie vulnerabili e in povertà, degli anziani, delle persone non autosufficienti e della rete degli uffici di cittadinanza: l’informazione arriva dall’assessore regionale alla Salute e al Welfare, Luca Coletto.

“Le necessarie misure messe in atto per il contenimento della pandemia – spiega Coletto – hanno inciso profondamente sul tessuto sociale e economico nazionale e quindi anche in quello umbro, segnando una crisi epocale nei confronti di cittadini, famiglie e imprese. La Giunta regionale dell’Umbria quindi, ha dato corso a una programmazione che prevede una prima attuazione di  interventi straordinari e urgenti attraverso l’utilizzo di risorse comunitarie, nazionali e regionali. Di conseguenza, è stato deciso di procedere al riparto e al trasferimento agli Enti Locali delle risorse del Fondo sociale regionale 2020, per consentire così agli enti di far fronte, da un lato, agli aumentati bisogni sociali e ai conseguenti costi che ne derivano e, dall’altro, di garantire il mantenimento dei servizi sociali che, in alcuni casi, potrebbero aver subito delle modifiche circa le loro modalità di erogazione  per l’applicazione delle regole di sicurezza disposte per fronteggiare l’espandersi del COVID – 19”.

Dei 3 milioni 623 mila euro programmati nel Fondo sociale,  oltre 2 milioni saranno trasferiti immediatamente ai Comuni, mentre la quota di 1 milione sarà aggiunta al Fondo per la Non autosufficienza e altri 388 mila euro andranno ad aggiungersi alle risorse a sostegno del Piano povertà.

“Per quanto riguarda l’area di intervento relativa ai minori, finanziata con 436 mila 500 euro – spiega l’assessore Coletto – abbiamo considerato tutti gli interventi messi in atto dagli enti locali per fronteggiare i nuovi fabbisogni che l’attuale fase emergenziale da COVID-19 sta determinando. Considerata la situazione di particolare criticità si intende, qualora se ne ravvisi la necessità, sostenere progettualità di ‘sollievo’ della permanenza dei minori accolti nei servizi residenziali, finalizzate alla realizzazione di interventi di tipo socializzante e ludico ricreativo, attraverso l’utilizzo di personale, nonchè il noleggio o l’acquisizione di ausili tecnologici, per facilitare le comunicazioni, il collegamento online con le scuole frequentate, durante la partecipazione alle lezioni o lo svolgimento dei compiti, la partecipazione ad attività ricreative”.

I 145 mila 500 euro destinati alle aree di intervento per gli anziani, andranno a finanziare azioni e servizi socio assistenziali a favore di soggetti in età avanzata, soli o in coppia, anziani senza reti di sostegno o con reti sociali deboli, senza casa, con insufficiente livello di reddito, mentre agli interventi a favore delle persone anziane non autosufficienti sono destinate le risorse del Fondo per la non autosufficienza.

“L’interruzione delle attività produttive in seguito all’emergenza sanitaria – dice Coletto – sta determinando effetti anche su famiglie con redditi medi. Di conseguenza accanto alle famiglie definite povere, si colloca, ormai da te anni, una nuova fascia che, per il sopraggiungere di eventi cumulativi di svantaggio, può scivolare verso una condizione aperta di disagio fino all’esclusione e alla povertà. A sostegno di questi nuclei sono state previste risorse pari a 242mila 500 euro utilizzabili anche per alleggerire il carico di cura dei familiari e dei bambini, considerata la sospensione di tutte le attività scolastiche”.

L’area Povertà inoltre, si avvale delle risorse del Fondo Sociale Regionale che ammontano a 388 mila euro.

Infine, oltre 1 milione100 mila500 euro saranno utilizzati per valorizzare le professionalità degli Uffici della cittadinanza per i quali è prevista anche l’innovazione del modello organizzativo e metodologico dell’equipe multidisciplinare.