“Con le nuove ordinanze, la ricostruzione post sisma rischia il caos”

484
Nella foto: Enzo Tonzani

“Con le nuove ordinanze, la ricostruzione post sisma rischia il caos”. L’allarme lanciato dai geometri umbri. Di prossima uscita tre provvedimenti annunciati dal Commissario Legnini

   

 

“I provvedimenti annunciati non produrranno semplificazioni ma rischiano il blocco dell’attività di ricostruzione post sisma e l’impossibilità di beneficiare di bonus fiscali”.

Questa la preoccupazione espressa dai tecnici a livello nazionale e pienamente condivisa dai Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni, in linea anche con la posizione della Rete delle professioni tecniche dell’Umbria, rispetto alle tre ordinanze di prossima uscita annunciate dal Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

“L’intento, condivisibile – ha spiegato Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia –, è quello di sburocratizzare e velocizzare la ricostruzione ma il rischio, al contrario, è di causare un sostanziale blocco dell’operatività dei tecnici, a danno dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma”. Questi provvedimenti, come ha ricordato anche Tonzani, “non sono stati oggetto di consultazione, confronto o discussione con il mondo delle professioni e sono stati condivise ma in tempi ristrettissimi e questo non ha permesso di dare un contributo tecnico alla stesura delle norme. Inoltre, le nostre considerazioni e richieste inviate al Commissario sono state sostanzialmente ignorate”.

È forte, dunque, la preoccupazione anche dei geometri umbri per lo stallo della situazione che, in particolare, non riesce a rendere operativa l’ordinanza 100 del 2020 relativa alla ricostruzione privata.

“C’è infatti il tentativo – ha spiegato Tonzani – di modificare una norma primaria concedendo, entro il termine del 30 novembre 2020, la possibilità ai proprietari di immobili di eseguire i lavori inerenti il proprio stabile, limitatamente ai danni lievi, anticipando spese e senza attendere il rilascio di titoli e assensi da parte della Pubblica amministrazione, adempimenti rimandati a una successiva presentazione stabilita a non più di 60 giorni dall’avvio dei lavori. Un procedimento più volte reiterato che ha avuto un’applicazione praticamente nulla e tuttavia riproposto ingenerando confusione e incertezze. Il tutto ignorando gli enormi problemi legati all’emergenza Covid-19 che limita fortemente gli spostamenti e non consente il regolare accesso presso gli uffici, e quindi ai documenti, della Pa in generale”.

Per ciò che riguarda, invece, l’applicazione dei ‘bonus fiscali’ alla ricostruzione, la legge del 13 ottobre 2020 numero 126 prevede che i limiti delle spese ammesse alla fruizione degli incentivi fiscali eco bonus e sisma bonus sostenute entro il 31 dicembre 2020 siano aumentati del 50 per cento per gli interventi di ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dal sisma. In tal caso, gli incentivi sono alternativi al contributo per la ricostruzione e utilizzabili per le spese di ripristino dei fabbricati danneggiati, comprese le case diverse dalla prima abitazione.

“Questa facoltà – ha commentato Tonzani – è di fatto inapplicabile per i cittadini perché a oggi non sono stati redatti né circolari né regolamenti attuativi e la scadenza del 31 dicembre 2020 rende non attuabile l’intervento con il beneficio della maggiorazione”.