Civica Piegaro torna a sollecitare la Regione. Peltristo: “Nel PNRR c’è la paventata ipotesi di affidare la gestione del servizio idrico ai privati”

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L’ipotesi di affidare la gestione del servizio idrico dal pubblico al privato contenuta nel provvedimento licenziato nel novembre scorso dal Consiglio dei Ministri. È quanto preoccupa la Civica di Piegaro. Il gruppo, capitanato da Augusto Peltristo, e seguito da i consiglieri Roberto Pinzo e Gianmaria Tei, tornano a sollecitare la Regione dell’Umbria. Lo hanno fatto con pec inviata alla Presidente Donatella Tesei, al Presidente della Seconda Commissione Consiliare, Valerio Mancini, e al Presidente dell’Assemblea Legislativa, Marco Squarta.

“La volontà popolare sull’esito referendario del 2011, quella dell’acqua pubblica – spiega Peltristo – rischia di essere cancellata da un articolo, il numero 6 del Disegno di Legge per la Concorrenza, e cioè la paventata ipotesi della gestione del servizio idrico ad aziende private”.

Il provvedimento è stato emesso il 4 novembre 2021 dal Consiglio dei Ministri. “Rientra tra le condizionalità imposte dalla Commissione europea per l’erogazione dei fondi del PNRR – prosegue Pinzo – e ha finalità di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati”.

“L’articolo 6 – gli fa eco Tei – punta a chiudere il cerchio sul definitivo affidamento al mercato dei servizi essenziali rendendo residuale la loro gestione pubblica, per cui gli Enti Locali che opteranno per tale scelta dovranno ‘giustificare’ il mancato ricorso al mercato”.

“Nel 2017 – aggiunge Peltristo – da Capogruppo della minoranza all’Unione dei Comuni del Trasimeno con una interpellanza impegnai i Sindaci a vigilare non solo sull’aumento costante delle tariffe, sulla perdita di oltre il 50 per cento dell’acqua, ma anche sulla crescente quota di Acea in Umbra Acque e li sollecitai a riconquistare con decisione la guida del Servizio Idrico Integrato”.

Con la presente – concludono i Consiglieri – il nostro Gruppo Consiliare vuole portare all’attenzione delle più alte cariche Regionali la paventata ipotesi del servizio idrico ad aziende private”.