Cesvol Informa si arricchisce di un nuovo ‘Punto d’ascolto’

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Cesvol Informa si arricchisce di un nuovo ‘Punto d’ascolto’. L’ Ass. “I Ragazzi di Ferro” presenta un punto d’ascolto e sostegno psicologico contro il bullismo, cyberbullimo e vittime di abusi

   

Da metà gennaio 2020, nello Sportello Cesvol Informa, presso lo Sportello del Cittadino in piazza Italia, aprirà il punto d’ascolto volto a fronteggiare il bullismo giovanile e le vittime di abusi. A curare questo importante punto di riferimento per la città, sarà l’associazione “I Ragazzi di Ferro”, nata nel 2017, da un’idea della Presidente Giancarla di Maio che si è trovata a fronteggiare in prima persona un problema legato a bullismo e cyberbullismo che ha interessato sua figlia Sofia, oggi colonna portante  dell’associazione.

“Noi siamo una famiglia allargata – ha detto Maio – con al suo interno esperti nel settore pronti ad operare volontariamente per aiutare i ragazzi che, tra gli 11 e 17 anni, entrano in contato con soprusi e violenze ad opera di un loro coetaneo. Voglio ringraziare le istituzioni della provincia, qui abbiamo trovato sempre grandi aiuti, a partire dalla Provincia di Perugia e il Cesvol, nessuno è restato indifferente alle nostre richieste”.

Oltre al punto di ascolto c’è un servizio di vero e proprio aiuto, indirizzo e conforto che è sempre attivo chiamando il: 336.5220837. Il bullismo e il Cyberbullismo sono fenomeni in forte crescita, i dati nazionali, riferiti al 2015, parlano del 50% di ragazzi che tra gli 11 e i 17 anni sono stati coinvolti in episodi di bullismo. Le donne risultano il soggetto più preso di mira (55%). La scuola, da quanto detto dagli organizzatori,  risulta restia a comunicare i dati sul fenomeno perché tutti pensano ad un danneggiamento dell’immagine. I genitori davanti a questi episodi rimangono sbigottiti, spesso incapaci di reagire senza la minima idea di dove rivolgersi per dare una mano al proprio figlio. Da qui nasce la necessità di attivare un punto di ascolto, dove psicologi e avvocati possono consigliare la famiglia e i ragazzi sul da farsi e per uscire da questa brutta esperienza.

“Sì perché si può uscire”, afferma Sofia ormai 19enne che si è lasciata alle spalle tutto il dolore provato, “tutto passa e la vita è sempre lì a riservarci novità, tutto serve per crescere per diventare migliori. Con l’aiuto della mia famiglia ora sono qui a raccontare e ad aiutare i ragazzi che vivono quello che io ho già vissuto”.