Carabinieri morto a Foligno: oggi la sentenza

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La procura di Spoleto ha chiesto di condannare a 30 anni di reclusione l’appuntato Emanuele Armeni accusato di aver ucciso il 16 maggio 2015 il collega Emanuele Lucentini nel cortile della caserma di Foligno. L’imputato, processato con rito abbreviato, viene ritenuto responsabile del reato di omicidio volontario. Contrariamente a quanto sostiene la difesa, il pm esclude la versione del colpo partito accidentalmente dall’M12. Tenuto conto del rito scelto dall’imputato, la procura ha chiesto 30 anni di reclusione mentre la difesa ha sollecitato l’assoluzione. Il gup Margherita Amodeo è in camera di consiglio, la sentenza dovrebbe arrivare in serata intorno alle 20. L’imputato, detenuto nel carcere di Terni, era presente alle discussioni. L’appuntato scelto Emanuele Lucentini, 50 anni, originario di Tolentino (Macerata) e residente a Spello, era stato raggiunto alla nuca da un colpo partito dalla mitraglietta del collega con cui aveva fatto il turno di notte. Il gup di Spoleto ha condannato a 20 anni di reclusione Emanuele Armeni, l’appuntato dei carabinieri accusato di avere ucciso il 16 maggio 2015 con un colpo di M12 il collega Emanuele Lucentini nel cortile della caserma di Foligno. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Il procuratore Alessandro Cannevale aveva chiesto una condanna a 30 anni ma il giudice ha escluso l’aggravante della premeditazione nel delitto.Armeni, accusato di omicidio volontario, è detenuto nel carcere di Terni. Ha sempre negato di avere voluto uccidere il collega, sostenendo che il colpo partì accidentalmente. L’appuntato scelto Emanuele Lucentini, 50 anni, originario di Tolentino (Macerata) e residente a Spello, era stato raggiunto alla nuca da un colpo partito al cambio turno dalla mitraglietta del collega con cui aveva fatto il turno di notte. E proprio l’altro militare, l’appuntato scelto Armeni, era stato poi arrestato un paio di mesi dopo. (Fonte: Ansa.it)