‘All’interno della Rete’: percorso educativo per genitori contro il cyberbullismo

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‘All’interno della Rete’:  percorso educativo per genitori contro il cyberbullismo Grazie ai fondi PON-FSE, nell’Istituto Perugia 5, un corso per adulti in difesa dei figli minori

   

Attraverso i percorsi educativi ed il rafforzamento degli interventi formativi, ha preso vita il modulo di formazione rivolto ai genitori all’interno del PON/FSE, S.A.P.E.R.I con la finalità di istruire gli adulti sui pericoli della rete. Il progetto, dal titolo “All’interno della rete: percorso educativo per la prevenzione del cyberbullismo e dei pericoli di internet”, ha avuto una durata di trenta ore, durante le quali l’esperta, Dr.ssa Ilaria Giovannelli del Dipartimento di Scienze Politiche, ha fornito ai presenti gli strumenti necessari ad una navigazione online sicura.

 

La rete è una grande risorsa, se utilizzata in maniera consapevole: la mancanza di informazione e formazione circa un adeguato utilizzo di internet, rivelano però le insidie che in esso si nascondono. Risulta pertanto fondamentale fornire ai genitori gli strumenti necessari per imparare a riconoscere i pericoli del web, così da poter tutelare i figli minori, sempre più spesso vittime di bullismo e cyber-bullismo.

“Siamo qui nella sede centrale dell’Istituto Perugia 5 – ha ricordato la tutor d’aula, Dr.ssa Concetta Barresi –  perché il nostro istituto ha vinto un PON finanziato da fondi europei. All’interno di questo PON l’istituto aveva previsto un corso di formazione di trenta ore rivolto ai genitori. Questa sera siamo qui perché i genitori che hanno partecipato al corso dal titolo “I pericoli della rete. Un percorso educativo volto alla prevenzione del bullismo e del cyber bullismo”, hanno deciso di restituire al territorio quello che è stato il loro percorso di formazione. Stasera si parlerà di rete, pericoli della rete ma soprattutto si vuol mettere in evidenza che la rete, se usata in maniera consapevole, può essere una risorsa. I genitori hanno risposto con tantissimo impegno ed entusiasmo tant’è che è stata una loro libera scelta, hanno voluto capire loro in prima persona cosa sia la rete e cosa siano i fenomeni legati al cyber bullismo: solo la conoscenza, pensano i genitori, sia l’arma vincente per poter aiutare i loro figli. La base da cui ripartire sono stati stavolta i genitori – ha chiosato la Barresi –  venti corsisti che si sono dedicati a questa formazione con tanto impegno”.

A rimarcare l’importanza di questa iniziativa, le parole del Dirigente scolastico, Prof. Fabio Gallina.

“Siamo partiti anche dai genitori, perché la lezione classica ai ragazzi la facciamo e la faremo per fargli capire i rischi che ci sono quando navigano su internet. I genitori hanno apprezzo una cosa fondamentale di cui molti forse non hanno consapevolezza, ovvero che i ragazzi, quando entrano in internet, vi entrano con un’abilità tecnica superiore alla loro perché fin da piccoli hanno in mano tablet e telefonini, ma senza una consapevolezza quindi possono essere presi dal malfattori virtuali in qualsiasi momento. La prima cosa dunque è cercare di fargli capire quali sono i rischi di internet, fargli prendere consapevolezza. I genitori devono innanzitutto acquisire abilità tecnica e far capire a quali rischi vanno in contro lasciando il tablet ai propri figli senza controllarli. Nessun ragazzo, fino si 15/16 anni dovrebbe entrare senza controllo nel mare magnum di internet perché e come se vi entrasse con una piccola barchetta e ci fossero squali pronti a sbranarli: il genitore deve cercare di creare una rete di protezione, cosa che abbiamo cercato di fare sfruttando i fondi europei”.

Gallina ha poi ricordato quanto sia indispensabile che scuola e famiglie collaborino, al fine di educare e tutelare i ragazzi:

“Spesso dico che l’educazione non è possibile senza la collaborazione dei genitori: la scuola e la famiglia sono le due principali agenzie educative ma devono andare in sinergia verso la stessa direzione. È necessario che la scuola venga percepita come un luogo che sta al centro di una comunità: la scuola deve essere il più possibile aperta perché è un centro culturale”.

Un’esperienza davvero importante anche per i genitori, chiamati a fare da scudo ai propri figli e a immergersi in un mondo, quello della rete, davvero sconfinato.

“La cosa che mi ha colpito di più di questo progetto – ha dichiarato Sonia Lustrino, genitore – è l’aver appreso che la rete è per sempre. Tutto quello che scriviamo, postiamo, ci rimane attaccato come un francobollo per tutta la vita. Pur essendo un’immigrata digitale, mi sono messa in gioco cercando di capire il più possibile e di tutelare l’educazione dei miei figli e dei lori amici”.

“Vanno impostati dei paletti – ha precisato Massimiliano Carnevali, genitore – che regolamentino quando usare internet, come e perchè usarlo. Non possiamo certo privarne l’utilizzo, ma avere un occhio attento si e soprattutto guidare i nostri figli al corretto utilizzo”.

Elena Sofia Baiocco