Al Festival dei due mondi Barbara Hannigan e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

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Credit: Andrea Veroni
   

La sessantasettesima edizione del Festival dei Due Mondi si chiude domani 14 luglio con il suo appuntamento più atteso, il concerto finale in Piazza Duomo alle ore 19:30. Barbara Hannigan ritrova i musicisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – che aveva diretto nel 2022 per La Voix Humaine di Francis Poulenc – tornando a Spoleto nella doppia veste di soprano e direttrice d’orchestra. Hannigan attinge alla sua collezione di ruoli femminili fuori dall’ordinario e interpreta la Girl Crazy Suite, nell’adattamento che ha curato insieme al compositore Bill Elliott dal musical omonimo di George Gershwin, accanto a capolavori da diverse epoche nella prima parte del concerto, con Le festin de l’araignée di Albert Roussel, la Sinfonia n. 104 London di Haydn e il Valse triste op. 44 n. 1 di Sibelius.
Che si tratti di grida, schiocchi, sussurri, grappoli di consonanti o morbide melodie, la voce pirotecnica di Barbara Hannigan è sempre all’altezza. Il suo virtuosismo ne ha fatto la musa dei più grandi compositori contemporanei, da John Zorn a Salvatore Sciarrino. Soprano e direttrice d’orchestra, crea delle performance uniche nel loro genere, dissolve il confine tra la bacchetta dalla quale una frase musicale scaturisce e la voce che la intona. Il pubblico del Festival la ricorda sul palcoscenico di Piazza Duomo, quando nel 2022 vestiva i panni di Elle, la allucinata protagonista di La Voix Humaine di Francis Poulenc, con un grande schermo che rendeva visibili per il pubblico anche i suoi gesti. Continuando la collezione di ruoli femminili fuori dall’ordinario, che predilige, Hannigan porta al Festival la Girl Crazy Suite, nell’adattamento che ha curato insieme al compositore Bill Elliott dal musical omonimo di George Gershwin. Andato in scena nel 1930, è tra i più grandi capolavori della tradizione americana, ha decretato l’ascesa di Ginger Rogers nel pantheon delle attrici, mentre nella versione cinematografica il cast includeva Mickey Roneey e Judy Garland. La Suite ha fatto parte del tour mondiale di Hannigan con la Ludwig Orchestra nel 2017, e del primo album registrato l’anno successivo per Alpha Records da cantante e direttrice d’orchestra, premiato con un Grammy Award.  Nella prima parte del concerto l’accostamento di brani sinfonici di diverse epoche è altrettanto pungente. Si comincia con Le festin de l’araignée, suite dal balletto di Albert Roussel che racconta una sfilata di insetti intrappolati nella tela del ragno tra le piante di un giardino assolato. La stessa luce filtra tra le pagine della Sinfonia “Londra” di Haydn, tra le più frizzanti invenzioni del compositore. Tra le opere più amate di Jean Sibelius, con le sue atmosfere malinconiche e cristalline il Valse triste sta alla Finlandia come Sul bel Danubio Blu sta all’Austria.