Adesione alla “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” da parte della presidente Marini

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“Convinta adesione” alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi in programma oggi, venerdì 11 settembre a Perugia, è stata espressa dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dall’assessore regionale alle politiche per l’immigrazione Luca Barberini.

“Il dramma degli sbarchi, dei morti nel Mediterraneo, delle colonne umane in marcia attraverso l’Europa dell’Est non può lasciarci indifferenti – ha scritto la presidente Marini nel suo messaggio indirizzato alla Tavola della Pace. Il crescente clima di intolleranza, alimentato a scopo elettorale dal cinismo di una minoranza di professionisti dell’odio, non può non essere contrastato dall’iniziativa della maggioranza di coloro che decidono di restare umani e che credono nei valori dell’accoglienza e della pace, maggioranza sinora troppo timida ma che già si è resa protagonista in Europa con iniziative di spontanea e concreta solidarietà. Noi non intendiamo ripudiare l’identità storica dell’Umbria, terra di San Francesco d’Assisi e di Aldo Capitini – ha proseguito la presidente. Per questo stiamo accogliendo nella nostra regione oltre un migliaio di richiedenti protezione internazionale. Abbiamo predisposto un modello di accoglienza umbro basato sulla distribuzione nel territorio di piccoli nuclei di rifugiati, gestito dalle Prefetture con la collaborazione della Regione, delle Aziende ASL, delle Questure, di molti Comuni ed associazioni. È un modello che sta dimostrando la sua efficacia. È necessario che la società civile umbra continui ad aiutarci nello sforzo che stiamo compiendo – ha concluso Marini – e alzi forte la voce per chiedere, anche all’Europa, scelte chiare, coraggiose e lungimiranti”.

“Ho letto l’appello che indice la Marcia delle donne e degli uomini scalzi e che chiede di decidere da che parte stare – ha affermato l’assessore Luca Barberini. Non ho dubbi, perché da sempre mi sento di stare dalla parte dei più deboli e di chi subisce le ingiustizie della guerra e della povertà e che per questo è costretto a fuggire e a migrare in un altro paese. Aderisco, quindi, convintamente all’appello di convocazione della marcia di venerdì 11 settembre. Papa Francesco ci ha ammoniti: “Viviamo ripiegati in patrie chiuse, inospitali”. Come dargli torto dopo aver visto le terribili immagini che sono arrivate dall’Ungheria? Dobbiamo dimostrare, invece, che l’Europa, l’Italia e, per quanto ci riguarda più direttamente, l’Umbria sono terre aperte ed ospitali.  È per me motivo di orgoglio il modo in cui stiamo accogliendo nella nostra regione i richiedenti protezione internazionale – ha sottolineato Barberini. Il nostro impegno sul fronte dell’integrazione si arricchisce ogni giorno dei piccoli successi che riusciamo a conseguire grazie ai tanti progetti ideati e realizzati dalle associazioni, dal terzo settore e dai comuni con il sostegno della Regione. Credo sia giusto parlare delle cose che funzionano: è la migliore risposta agli imprenditori politici dell’intolleranza”.