XX Giugno, Perugia e il Trasimeno uniti nel ricordo del patriota Filippo Gasperi

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A San Feliciano cerimonia sotto la lapide che commemora il giovane magionese caduto sulle barricate

   

Gli amministratori di Perugia, Magione e dell’area del Trasimeno si sono ritrovati a San Feliciano per la cerimonia commemorativa dei caduti del XX Giugno, dinanzi al monumento sul Lungolago Alicata e alla lapide del patriota Filippo Gasperi, il ventisettenne di San Feliciano che perse la vita a Perugia nel corso dell’insurrezione contro il potere papalino del 20 giugno 1859.

“Il legame tra Perugia e il nostro territorio – ha sottolineato il sindaco di Magione Giacomo Chiodini – si perde nella notte dei tempi e, come ci dimostra questa commemorazione, si fonda sulla vita vissuta da tante persone. Oggi, questo rapporto, che passa anche per una giornata così importante per Perugia e per l’Umbria come il 20 Giugno, si rinsalda e rinvigorisce, con uno sguardo nuovo verso il futuro”.

Anche il primo cittadino di Perugia Andrea Romizi ha tenuto a sottolineare l’importanza del 20 Giugno, che ha definito una “data spartiacque”.

“Siamo qua – ha precisato – per-ché Perugia deve riconoscere un tributo di gratitudine a Filippo Gasperi e con lui a tutti i ragazzi che da qui vennero a sostenere il popolo perugino. Perugia è Città benemerita del Risorgimento a testimonianza dell’importanza che ebbero quelle giornate del giugno 1859 per il nostro Paese -ha ricordato- ed è merito anche di quei giovani, che scelsero di difendere la libertà, non solo quella di Perugia. Oggi siamo qua per rendere omaggio alla loro memoria, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Con i colleghi sindaci abbiamo fatto una riflessione: la pandemia ha stravolto tante cose e perché il paese possa ripartire deve cambiare anche il modo di fare politica, dobbiamo ritrovarci su obiettivi e prospettive condivisi, con la volontà di mettere da parte distinguo politici, insieme nella disponibilità di idee e progetti e nella loro realizzazione comune. Perché questo tipo di progettualità possa avere serie opportunità di realizzazione è necessario che lo sguardo lungo che ci deve caratterizzare abbia radici nella nostra storia comune, perché giovani come Filippo Gasperi e tutti coloro che celebreremo domani a Perugia ci hanno lasciato una terra meravigliosa, che noi oggi dobbiamo custodire e rilanciare con un fare più lungimirante”.

L’importanza di ricordare un passato che accomuna i territori e li unisce in nome di ideali ancora oggi più vivi che mai, con l’attenzione rivolta al futuro, alla ripartenza e con un nuovo spirito di condivisione è stato sottolineato anche dal presidente del Consiglio comunale di Magione Daniele Raspati, con delega al turismo, dal presidente della locale Pro Loco Matteo Agabitini e dall’assessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri. Quest’ultimo, in particolare, ha ricordato la figura di Filippo Gasperi.

“Nato il 24 febbraio 1832, cuoco di professione, respirò a fondo il clima di mobilitazione patriottica e le speranze risorgimentali suscitate dalla Prima Guerra d’Indipendenza e dalla Repubblica Romana del 1848, e alimentate dalla propaganda delle élite liberali locali tra cui Giuseppe Danzetta e Giuseppe Pompilj – ha spiegato -. Nel giugno 1859 l’insurrezione pacifica di Perugia, la formazione di un governo provvisorio e l’adesione al progetto politico cavouriano videro la durissima risposta dello stato pontificio. Diplomaticamente e politicamente isolata, priva di adeguata difesa militare Perugia decise ugualmente di resistere: gli scontri decisivi avvennero intorno a Porta San Pietro dove Filippo Gasperi fu colpito e cadde ferito. Fu soccorso dai compagni e sottoposto all’amputazione della gamba nel va-no tentativo di salvargli la vita, ma si spense il giorno successivo. Filippo Gasperi, però – ha concluso l’assessore Ruggeri –  non è l’unico nostro concittadino che ha combattuto a Perugia in quel 20 Giugno. Dalle carte della commissione voluta dall’allora Comune di Perugia risultano, infatti, altri tre combattenti della famiglia Gasperi e della famiglia Molicotti, imparentata con la prima”.

Al termine della cerimonia il sindaco di Magione ha apposto una corona di alloro alla lapide che ricorda i combattenti caduti e anche il sindaco di Perugia ha deposto un mazzo di fiori a nome dell’amministrazione del capoluogo.