Todi: iniziativa per celebrare il riconoscimento ‘Spighe Verdi’

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Premio conferito da Confagricoltura e Fee Italia per le località virtuose per la sostenibilità, concetto da cui parte la crescita dei territori. È la seconda volta per Todi

E proprio del concetto di sostenibilità che si è parlato pensando a come attivare strategie di gestione del territorio: “Non ci può essere transizione ecologica senza agricoltura e non si può avere cura dell’ambiente senza un’agricoltura di qualità”

   

Sempre più necessario attivare strategie di gestione del territorio, tra ricerca e sostenibilità ambientale ed economica, in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. È partendo da questo concetto che per celebrare la certificazione “SPIGHE VERDI” ottenuta dalla città di Todi (per la prima volta nel 2020 e riconfermato nel 2021) si è tenuto giovedì 9 dicembre un incontro all’interno del palazzo comunale organizzato da Confagricoltura Umbria in collaborazione con il Comune di Todi e FEE Italia (Foundation for Environmental Education).

Oltre a Todi anche le città di Montefalco (la prima ad ottenerlo in Umbria) e Deruta (quest’anno per la prima volta) si sono fregiate del prestigioso riconoscimento di comune rurale sostenibile, inserendosi nel 2021 tra i 59 virtuosi come eccellenze rurali italiane.

Il premio “Spighe Verdi” è conferito da Confagricoltura e Fee Italia per le località virtuose per la sostenibilità (un riconoscimento che equivale alle Bandiere Blu per le località turistiche balneari) ed ottenuto “interagendo con il tessuto sociale costituito da comunità e imprese, specialmente quelle agricole” come è stato ricordato durante l’incontro.

Sono intervenuti Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria, Marco Caprai, membro della Giunta Nazionale di Confagricoltura, il presidente nazionale Claudio Mazza della Fondazione FEE Italia, il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e l’assessore al Turismo ed Agricoltura Claudio Ranchicchio, Rita Saioni, docente dell’Istituto Agrario Ciuffelli, Antonella Succi, esperta di tutela dell’ambiente e di diritti dell’uomo, il professor Vincenzo Sanasi D’Arpe per il World Food Program Italia, e il professor Francesco Casale, dell’Università di Camerino.

“Come agricoltori vogliamo essere sostenibili e creare strumenti per la sostenibilità – ha affermato Rossi – in un processo però che non sia insostenibile economicamente per l’agricoltore che non deve fare solo il giardiniere ma creare crescita e sviluppo e fare impresa per produrre beni che servono per la comunità, come abbiamo visto è stato per la pandemia”. Per far questo però, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Umbria, “la sostenibilità va legata alla ricerca e supportata scientificamente, ed è quello che stiamo facendo come sindacato anche con accordi con il mondo universitario”.

Di un riconoscimento “per l’intera comunità”, riferendosi alle ‘Spighe Verdi’, ha parlato il presidente della FEE Italia: “Nasce 7 anni fa – ha ricordato Mazza – dopo che, come Bandiere Blu, abbiamo messo a punto una procedura certificata dedicata alle aree rurali e per questo abbiamo chiesto il supporto di Confagricoltura. Ogni anno per la riconferma del riconoscimento si chiede un miglioramento degli indici di sostenibilità. La crescita dei territori, infatti, deve essere costante e concreta verso uno sviluppo sostenibile e per questo è necessaria anche la crescita culturale dei cittadini che devono sostenere la propria amministrazione”.

Marco Caprai, intervenuto in rappresentanza del presidente di Confagricoltura Nazionale Giansanti, ha evidenziato come “non ci può essere transizione ecologica senza agricoltura e non si può avere cura dell’ambiente senza una agricoltura di qualità”. “Assistiamo invece – ha detto – ad un sentimento dell’opinione pubblica che guarda all’impresa agricola con sospetto. Ed anche al tentativo di sganciare produzione alimentare dalla terra, un pericolo enorme questo per il nostro mondo”.

Caprai ha poi ricordato come Confagricoltura abbia un sentimento verso l’ambiente “molto spiccato”, sottolineando anche il percorso iniziato con la FEE Italia in merito alle Spighe Verdi. E nella direzione della sostenibilità la sfida per i prossimi anni per Caprai è enorme, anche dopo l’accordo sulla PAC (Politica agricola comunitaria) che, ha precisato, “non è una PAC condivisa dagli agricoltori, ma solo uno strumento di politica dei governi più che di uno strumento di politica agricola”. “Il ruolo dell’agricoltura – ha concluso – è straordinario per mantenere sano il pianeta ma ha bisogno oltre che di imprese visionarie anche del supporto della politica”.

“La conferma di essere un Comune Spiga Verde – ha dichiarato il sindaco di Todi – dà ragione di un’attività amministrativa che in questi quattro anni ha valorizzato e investito sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali. Nel rapporto che si è creato tra Comune, agricoltori e comunità locale sta il successo di un programma che pone la nostra città al vertice nazionale sul tema dell’acqua, della energia, della agricoltura, dei rifiuti, dell’assetto urbanistico e della tutela del paesaggio. È un risultato che ci appaga e ci rende orgogliosi, ma che ci deve spingere a non mollare di un centimetro e di continuare a lavorare sui temi che hanno reso Todi la Città Più Sostenibile del Mondo”.

“Siamo felici – ha infine affermato l’assessore Ranchicchio – di questa occasione di approfondimento data dal riconoscimento delle Spighe Verdi 2021 per Todi, con importanti a prestigiosi relatori attenti a temi per noi centrali legati il turismo rurale. Siamo già al lavoro per confermare il nostro impegno sul piano della sostenibilità anche per i prossimi anni”.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo anche il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.