Sanità umbra: minore spesa per farmaci e più qualità per riportare i conti in ordine

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Regione: ricorso a ‘generici’ e impegno per fermare mobilità

   

Spesa farmaceutica “più controllata” con utilizzo dei prodotti ‘generici’ e “miglioramento della qualità delle prestazioni per bloccare la mobilità in uscita”, invertendo pure la tendenza “del ricorso a risorse straordinarie per arrivare al pareggio di bilancio”: questi i principali aspetti sui quali la Regione ha intenzione di intervenire “per abbattere il disavanzo strutturale e per riportare la sanità umbra ad essere attrattiva”. Lo hanno annunciato la presidente, Donatella Tesei, l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, e il direttore regionale, Massimo Braganti, illustrando il bilancio della sanità regionale.

“L’anno del Covid non ci ha consentito di entrare nel vivo della riprogrammazione della sanità – ha detto Tesei – ma qualcosa abbiamo iniziato a fare ad esempio con la nuova mission delle unificate Umbria salute e digitale. L’obiettivo è potenziare l’offerta per i cittadini, facendo rientrare anche quei professionisti che sono andati fuori. C’è tutto un lavoro aperto che presenteremo prima possibile”.

“Abbiamo un problema strutturale dal 2015 con nessun ospedale che chiude in attivo” ha detto l’assessore Coletto. “Va rivista – ha aggiunto – la rete ospedaliera per ovviare alla questione della mobilità in uscita, rendendo appetibili le nostre strutture con l’erogazione di prestazioni ad alto livello. Professionisti validi li abbiamo, dobbiamo dare loro la possibilità di esprimersi al meglio”.

“Ci deve essere appropriatezza, senza negare niente a nessuno” ha quindi affermato Coletto nel sottolineare che l’Umbria è prima in classifica come costo della farmaceutica. “Bisogna quindi intervenire su questo aspetto – ha proseguito – utilizzando generici e biosimilari, anche per gli oncologici. La prescrizione deve essere quindi appropriata”.