Ricci (Avs),“Case popolari, riforma giusta e necessaria nel rispetto dei principi costituzionali”

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“In particolare – spiega Ricci – stupiscono gli attacchi un po’ sguaiati che arrivano dalla destra”

   

“L’intervento della Giunta regionale sulle case popolari è non solo giusto, ma necessario, a fronte di palesi elementi di incostituzionalità presenti nella legge scritta dalla destra nella passata consiliatura e di alcune scelte normative che penalizzano proprio le persone più bisognose di un alloggio di edilizia pubblica”. È quanto dichiara Fabrizio Ricci, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra all’Assemblea legislativa dell’Umbria.

“In particolare – spiega Ricci – stupiscono gli attacchi un po’ sguaiati che arrivano dalla destra, evidentemente ignara delle decisioni della Corte Costituzionale, che, con numerose pronunce, ha chiaramente sancito l’illegittimità delle norme che impongono un requisito di anzianità di residenza per l’accesso agli alloggi popolari, fissato addirittura a 5 anni in Umbria, perché palesemente in contrasto con i principi di eguaglianza e  ragionevolezza. La Corte osserva infatti che ‘non si ravvisa alcuna ragionevole correlazione fra l’esigenza di accedere al bene casa, ove si versi in condizioni economiche di fragilità, e la pregressa e protratta residenza – comunque la si declini […] – nel territorio regionale’, anche perché ‘proprio chi versa in stato di bisogno si trasferisce di frequente da un luogo all’altro in cerca di opportunità di lavoro’”.

“Accanto a questo – continua Ricci – c’è poi l’odiosa norma del requisito relativo all’assenza di precedenti penali passati in giudicato, esteso all’intero nucleo familiare. Un criterio di matrice puramente ideologica, che ha finito per negare un diritto fondamentale a tante famiglie, escluse in blocco dall’accesso, perché uno dei componenti del nucleo aveva commesso in passato un reato, anche di lieve entità, ed era per questo stato condannato. Ora, è noto che l’articolo 27 della Costituzione  sancisce che la responsabilità penale è personale. Giustamente, quindi, con  la riforma avviata dall’assessore Barcaioli, il requisito dell’incensuratezza sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori, mentre resterà valido per i reati associativi e  quelli di particolare gravità”.

“Insomma, – conclude Ricci – parliamo di interventi di legalità, buon senso ed equità. D’altronde, sarebbe bastato ascoltare le organizzazioni degli inquilini, che quotidianamente si confrontano con i bisogni e le difficoltà delle persone in carne ed ossa. Loro lo hanno ripetuto fino alla nausea e in maniera corale: la legge va cambiata, perché il diritto alla  casa deve essere riconosciuto in base a criteri oggettivi e legati alle effettive condizioni di bisogno. La giunta Proietti ha giustamente avviato un  iter di modifica che è in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e giustizia sociale e noi in Consiglio lo porteremo avanti”