Perugia: tre nuovi alberi nel Giardino dei Giusti

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Anche Perugia ha festeggiato oggi, 6 marzo, la giornata Europea dei Giusti.

Per l’occasione l’Amministrazione comunale ha deciso di piantare tre alberi nel giardino dei Giusti presso la biblioteca di San Matteo degli Armeni, dedicati a persone che hanno dato la vita per il bene. I nomi, proposti da Amnesty International, Associazione Libera, Associazione Vivi il Borgo, Fondazione Centro Studi Aldo Capitini, Biblioteca San Matteo degli Armeni, sono:

Danilo Dolci (1924-1997), sociologo, poeta, educatore, testimone persuaso della nonviolenza e della legalità, amico di Aldo Capitini, fu soprannominato il Gandhi della Sicilia. Ha promosso lotte non violente contro la mafia ed il sottosviluppo, per i diritti ed il lavoro.

Irena Sendler (1910-2008), Infermiera e assistente sociale polacca, salvò  circa 2500 bambini ebrei del ghetto di Varsavia dai campi di sterminio nazisti;

Angelo Vassallo (1953-2010), Sindaco di Pollica (SA), assassinato il 5 settembre 2010 dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali e per il suo impegno verso la legalità e l’ambiente. Fu soprannominato il “sindaco pescatore”

Il Vice Sindaco Urbano Barelli, presente all’incontro in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha ribadito l’importanza dell’iniziativa,

“soprattutto in un tempo come quello attuale in cui le divisioni e gli scontri sono troppo spesso preponderanti rispetto al dialogo e alla condivisione.”

Di valore fortemente simbolico – ha precisato Barelli – anche il luogo scelto dal Comune di Perugia quale sede del Giardino dei Giusti del Mondo, ossia all’esterno della Biblioteca di San Matteo degli Armeni, struttura che si caratterizza proprio per il dialogo interreligioso e interculturale e che ospita, non a caso, anche la biblioteca di Aldo Capitini, uomo della pace e simbolo della non violenza.

L’iniziativa si collega alle tante attività previste in molte città per il 6 marzo, coordinate dall’associazione Gariwo.

Il “Giardino dei Giusti nel mondo”, è stato inaugurato a Perugia il 6 marzo 2016, presso l’area verde della biblioteca di San Matteo degli Armeni, luogo simbolo sui temi della pace, della non-violenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale ed interreligioso, del commercio equo, aderendo al progetto “Ga.Ri.Wo. (Garden of The Righteous Worldwide) ad al comitato 6 marzo per le celebrazioni della giornata europea dei giusti, istituita dal Parlamento Europeo.

Il termine Giusto è tratto da un passo della Bibbia che recita “chi salva una vita salva il mondo intero” ed è stato applicato per la prima volta in Israele ad indicare coloro che avevano salvato gli ebrei dal nazismo. E’ stato poi esteso a tutti coloro che hanno lottato per la difesa dei diritti umani nelle situazioni estreme o che si battono contro i tentativi di negare le persecuzioni.

Nel 2001 è nata l’onlus Ga. Ri.Wo per la promozione dei giardini dei giusti, che ha proposto ed ottenuto nel 2012 dal Parlamento Europeo l’istituzione il 6 marzo della Giornata Europea dei Giusti. Il  6 marzo 2015 Assisi ha istituito il suo Giardino dei Giusti nel cortile del Vescovado per rendere omaggio a chi si è opposto ai crimini contro l’umanità perpetrati a partire dal XX secolo.

Nel Giardino dei Giusti di San Matteo degli Armeni sono già stati piantati nel 2016  sei cipressi colonnari dedicati a: Armin Theophil Wegner (1886-1978), militare e scrittore tedesco, testimone del genocidio armeno, oppositore del nazismo; Tahir Elci (1966-2015), avvocato curdo e attivista dei diritti umani, ucciso a Diyarbakir il 28 novembre 2015; Alex Langer (1946-1995) politico, scrittore, leader del movimento ambientalista e pacifista, impegnato per la difesa dei diritti umani; Anna Stepanovna Politkovskaja (1958-2006), giornalista russa, impegnata per denunciare le violazioni dei diritti umani in Cecenia, uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006; Marisol Macias Castaneda (1972-2011), giornalista messicana uccisa per le sue denunce contro i narcotrafficanti il 24 settembre 2011; Wangari Muta Maathai, (1940-2011), prima donna africana ad aver ricevuto il premio nobel per la Pace; ambientalista, biologa, attivista, promotrice dello sviluppo sostenibile, ideatrice della Green Belt Movement per la riforestazione del Kenya.