Perugia: svelato il busto dedicato alla memoria di Gerardo Dottori

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Premiato col baiocco d’oro Massimo Duranti

   

Si è svolta questa mattina, presso i giardini intitolati a Rosa e Cecilia Caselli Moretti accanto alla chiesa di Sant’Ercolano, la cerimonia di scopertura del busto dedicato alla memoria di Gerardo Dottori. Presente il sindaco Andrea Romizi, l’assessore Leonardo Varasano, l’assessore Gabriele Giottoli, la consigliera Roberta Ricci, il magnifico rettore dell’Universirà per stranieri di Perugia Valerio De Cesaris, la vice presidente degli archivi Dottori Francesca Duranti, il rappresentante dell’associazione Miliocchi Fabio Amici, gli artisti che hanno realizzato il busto con il maestro Matteo Peducci in primis ed infine Massimo Duranti, critico d’arte, presidente degli archivi Dottori, amico dell’artista e tanto altro. A lui l’Amministrazione comunale, nel corso della cerimonia, ha voluto consegnare il baiocco d’oro come riconoscimento per l’opera prestata.

Dopo quella che ritrae Guglielmo Miliocchi, collocata nel marzo 2019, nella mattinata di sabato 19 giugno è stato inaugurato un busto commemorativo dedicato all’artista futurista Gerardo Dottori.

La realizzazione del busto è stata affidata alla Bottega degli affiliati di Assisi, un luogo dove giovani artisti scultori del marmo lavorano guidati dal maestro Matteo Peducci come nelle più classiche botteghe rinascimentali.

L’opera è in marmo bianco cristallino di Carrara, issata su un podio in travertino, e rientra nell’ambito di un progetto più ampio, approvato nel 2019, che consiste nella realizzazione di una sorta di “galleria” di sculture a cielo aperto dedicata a sette personaggi illustri del Novecento che hanno operato in modo significativo negli ambiti culturali, artistici, politici e industriali della città di Perugia. L’opera è un esempio della cosiddetta tecnica canoviana ottocentesca che prevede la creazione di un bozzetto preliminare in terracotta e gesso per essere poi sviluppata tramite pantografo fino alla lavorazione del marmo bianco di Carrara. La scelta di questa tecnica è stata dettata dal racconto del periodo storico Novecentesco che vedeva questo tipo di tecnica particolarmente in voga. Il mezzobusto ritrae un Dottori nell’età che lo vide protagonista dell’Aeropittura, porta con sé nel taschino gli strumenti dell’artista e nel risvolto della giacca un piccolo aeroplano. La stele riporta una frase del Manifesto Umbro dell’Aeropittura del 1941 da lui firmato: “L’Umbria predilige il cerchio, la curva dolce, le ascese che suggeriscono la spirale”.

“È un piacere ritrovarsi qui – ha sottolineato l’assessore Leonardo Varasano aprendo l’incontro – tutti insieme, a ridosso della Festa Grande del XX giugno, per questa nuova tappa che vuol essere un racconto visibile e monumentale della Perugia del ‘900. Una sorta, peraltro, di prosecuzione ideale di quanto si trova presso i giardini Carducci e, dunque, un modo per onorare personaggi illustri della città. Come Amministrazione, insieme con alcuni amici si è deciso di proseguire nel solco avviato tempo fa in un’area preziosa ed identitaria come è quella dei giardini Caselli Moretti. Dopo Miliocchi, dunque, tocca a Dottori, ma nell’idea del Comune sono in programma diverse altre realizzazioni da completare nel tempo per onorare chi ha nobilitato la città di Perugia. Gerardo Dottori è stato un personaggio fondamentale per la l’arte e la cultura di Perugia, dell’Umbria e dell’Italia tutta. Il Maestro ha onorato la città con le sue opere riuscendo a raccontare la nostra terra; insomma un cantore della nostra Umbria”.

Varasano ha spiegato come la collocazione del busto non sia casuale, visto che Dottori guarda verso palazzo della Penna, proprio dove sono custodite alcune sue opere.

“Dottori era un uomo del 2000 e noi oggi gli dedichiamo questo busto a memoria di una grande ascesa sociale dell’uomo Dottori”.

Microfono poi a Francesca Duranti vice presidente degli archivi Dottori.

“Il Novecento – ha detto – ci ha regalato artisti geniali, anticonformisti, incompresi, vilipesi, diversi, troppo spesso in anticipo sui tempi, spesso conosciuti solo da storici dell’arte o da collezionisti dall’occhio acuto. Questi artisti non hanno mai rinunciato a lottare, o hanno trascurato le leggi non scritte del mercato per proseguire, in solitudine, ma con coerenza e fermezza, la propria ricerca. Molti non sono riusciti a sopravvivere al conformismo, alle guerre che hanno sconvolto il Novecento, alle persecuzioni razziali, culturali o politiche. Oggi il compito degli storici dell’arte, è prima di tutto quello di ritirare fuori queste grandi personalità artistiche dalla polvere della storia, una storia troppo spesso inquinata dalla società miope, che si è dimenticata che cos’è la bellezza e lo stupore che può regalarci guardare un’opera d’arte. Questo è un compito quotidiano faticoso ed incessante, ma necessario per non perdere mai la memoria riconquistata”.

Dopo il saluto di Fabio Amici, è stata la volta del sindaco Andrea Romizi che ha espresso il piacere di ritrovarsi finalmente in presenza con persone che hanno una caratteristica in comune, l’amore per la nostra città.

“Il primo motivo di soddisfazione oggi – ha detto il sindaco – è di essere arrivati alla seconda realizzazione all’interno dei giardini Caselli Moretti; cosa non scontata perché non è sempre facile proseguire un percorso iniziato. Accogliamo con favore l’opportunità di arricchire questo prezioso ‘parco della memoria’, ideale prosecuzione dei Giardini Carducci. Si tratta, infatti, di una forma di attenzione in favore di chi è passato ed ha lasciato il segno di sé a beneficio della città e delle generazioni future. Oggi sono felice perché rivolgiamo un tributo ad un grandissimo artista, recuperato dalla polvere grazie al contributo di Massimo Duranti. Sono altresì orgoglioso, tuttavia, perché il busto è frutto dell’opera di artisti come Matteo Peducci ed i suoi collaboratori della Bottega degli Affiliati”.

In finale di intervento il sindaco ha reso omaggio a Massimo Duranti, cui ha consegnato il baiocco d’oro, ringraziandolo per la meritoria opera prestata in favore della figura di Dottori ma anche per l’incessante attività svolta nel corso della sua lunga carriera.