Perugia: si continua a parlare del quartiere di Monteluce

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Perugia: si continua a parlare del quartiere di Monteluce. La III Commissione consiliare urbanistica ha discusso l’odg sullo stato attuale dei lavori

   

La III Commissione Consiliare Permanente Urbanistica ha dedicato la seduta odierna all’esame dell’odg, presentato da due consiglieri di opposizione su “Nuova Monteluce : stato dei lavori dell’ ex Convento e impegni del Comune di Perugia per il rilancio del quartiere”.

Dopo aver ripercorso le tappe storiche della vicenda, gli istanti hanno riferito che il progetto di rilancio dell’intera area è ancora ben lontano dal realizzarsi pienamente; ciò penalizza soprattutto le attività commerciali che hanno investito nel progetto oggi in estrema difficoltà a causa del percorso tentennante del comparto.

Oggi, in particolare, la realizzazione della zona non residenziale del progetto è ancora incompiuta; spicca soprattutto l’incertezza sull’annunciato spostamento a Monteluce del distretto sanitario, oggi ubicato in via XIV settembre, e sulla realizzazione della cosiddetta “casa della salute”, particolarmente attesa dai cittadini del quartiere.

I consiglieri segnalano altresì che da tempo all’interno della Nuova Monteluce sono stati spostati alcuni uffici del Comune, occupando un immobile condotto in affitto in attesa della completa riqualificazione dell’ex convento:  per la locazione sopra citata è stato stabilito un canone annuo, a far data dal 15 luglio 2015 e fino al 31 dicembre 2017 pari a 162.925,13 € oltre IVA e oneri accessori, mentre a far data dal 1 gennaio 2018 il canone annuo si sarebbe trasformato in 228.095,18 € oltre IVA e oneri accessori.

Ed è proprio la ristrutturazione dell’ex convento a sollevare l’attenzione dei consiglieri istanti i quali rilevano che, a fronte di un affidamento lavori intervenuto nel corso del 2018, ancora oggi gli stessi non risultano conclusi a causa di una serie di ritardi accumulati per via di specifiche problematiche insorte nel tempo.

Secondo i relatori il ritardo accumulato in questo progetto di riqualificazione, ha creato un danno economico al Comune di Perugia, che ha visto aumentare il proprio canone di locazione degli immobili adiacenti, come da contratto, di più di 65.000 € annui. Il ritardo, tuttavia, ha creato un danno anche al “Fondo Monteluce”, visto che negli anni passati si è registrato l’interesse di alcune società in partecipazione pubblica ad acquisire l’immobile attualmente occupato dagli uffici comunali. Cosa divenuta impossibile per il perdurare della presenza degli uffici stessi.

Ritenuto il progetto complessivo  fondamentale non solo per il quartiere di Monteluce, ma per la città e la Regione tutta, i consiglieri nel dispositivo propongono di impegnare l’Amministrazione:

-A riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale sulle motivazioni che hanno indotto i contraenti a stabilire l’aumento del canone di locazione dell’immobile, a partire dal 1 gennaio 2018.

-A riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale sullo stato dei lavori dell’ex Convento ubicato nel complesso della Nuova Monteluce e di proprietà comunale e dei ritardi nel progettare e bandire i lavori di ristrutturazione dell’immobile.

-A riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale, anche con gli altri soggetti interessati, sui piani di valorizzazione e rilancio di questa importante area della città, che necessita di politiche ed interventi mirati.

I rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Perugia, assessori e dirigente, hanno fornito un quadro generale della situazione, partendo dal tema del recupero dell’ex convento. È stato ribadito che la scelta di riqualificare la struttura fu dettata nel 2015 dall’esigenza di economizzare la spesa del Comune, anche con una riduzione degli affitti in essere. Si è quindi scelto di trasferire dall’area di via Scarlatti (canone annuo di oltre 500mila euro) tutti gli uffici comunali, dislocandoli in varie sedi, alcune di proprietà, altre no, come nel caso dell’immobile nella Nuova Monteluce. In merito alla locazione di questa struttura va chiarito che essa ha durata di 6 anni e che il canone pattuito era fin dall’inizio di un certo importo annuo fino al 31 dicembre 2017 e di un altro dal 1 gennaio 2018., entrambi nettamente inferiori all’esborso necessario per via Scarlatti.

Circa l’intervento sull’ex convento, va detto che, come da tradizione, il recupero di immobili preesistenti, soprattutto se antichi come nel caso di specie, rende difficile stabilire con precisione una data per la fine lavori, visto che gli imprevisti sono innumerevoli. Nel dettaglio dopo l’avvio dei lavori, nel mese di marzo del 2019 gli stessi hanno subito una prima sospensione a causa del rinvenimento sulla pavimentazione di amianto con conseguenti operazioni di rimozione e bonifica. Il 23 agosto del 2019 è stata approvata la prima variante per migliorare la prestazione sismica dell’immobile, mentre il 13 marzo del 2020 è avvenuta la seconda sospensione dei lavori a causa del covid-19 (3 mesi).

L’11 agosto scorso è stata approvata la seconda variante per un ulteriore miglioramento strutturale. Tutti questi imprevisti, evidentemente, hanno determinato uno spostamento in avanti del termine stimato per la conclusione dei lavori che dovrebbe intervenire, salvo ulteriori sorprese, nel marzo del 2021.

Da un punto di vista generale, circa il progetto complessivo di riqualificazione dell’area del ex policlinico, l’Amministrazione fa sapere che il Comune sta cercando di svolgere un ruolo attivo con l’obiettivo di sbloccare la situazione, presentando proposte che consentano di dare alla Nuova Monteluce una prospettiva futura concreta.

In merito alle vicende urbanistiche, un primo atto del Comune è stato finalizzato a richiedere agli istituti di credito l’escussione della fideiussione bancaria (circa 700mila euro) per procedere al completamento delle opere di urbanizzazione non completate dal Fondo. Nel contempo si sta cercando di svincolare dal mutuo contratto l’area destinata gratuitamente al Comune e posta nelle immediate vicine di via del Giochetto. Qui (area a servizi pubblici) nel progetto originario doveva sorgere un complesso scolastico per ospitare tutti gli istituti che insistono nel quartiere di Monteluce, ma visto il cambio di prospettive l’idea più probabile è di trasformarla in parcheggio pubblico.

Nel segnalare che il piano attuativo per la Nuova Monteluce, varato nel 2008, andrà a scadenza nel 2021, l’Amministrazione ha ribadito che sono in atto trattative serrate per cercare di dare una prospettiva all’investimento, puntando a riportare nel quartiere le funzioni di ricerca e sviluppo. Il tutto senza dimenticare le istanze e le esigenze delle imprese fornitrici, per tutelare le quali si sta lavorando sul piano regionale per trovare un accordo col Fondo. E’ evidente che si tratta di operazioni delicate che richiederanno del tempo per completarsi.

Alla seduta di oggi hanno partecipato anche i rappresentanti della Clinica di Porta Sole i quali hanno riferito come, a fronte di un investimento di oltre 20 milioni di euro che ha consentito il trasferimento della struttura a Monteluce, oggi permangono importanti criticità, La prima riguarda l’assenza di parcheggi, la seconda è legata all’incuria dei cantieri abbandonati, con conseguente insicurezza per la presenza di personaggi poco raccomandabili. L’auspicio, quindi, è che si possa quanto prima invertire la situazione dando nuova linfa a tutto il comparto.

Una situazione molto difficile è stata altresì rappresentata dal rappresentante del Consorzio Monteluce, che raggruppa le aziende perugine e modenesi che hanno lavorato nel cantiere. Nel porre l’accento sulle continue sospensioni intervenute durante i lavori per la realizzazione sia dello studentato che di piazza Coppoli, il Consorzio ha riferito che nel 2017 sono poi intervenuti ben 4 accordi integrativi con il Fondo per procedere al completamento dello studentato ed all’appalto della casa della salute. Come noto il primo intervento è stato completato, pur con sacrificio, ma con la promessa da parte del Fondo che, in caso di vendita dell’immobile, sarebbero state adempiute le obbligazioni contrattuali assunte con le aziende. Purtroppo poi ciò non è avvenuto in quanto le somme incassate per la vendita dello studentato sono state di fatto “blindate”. Ad oggi il Consorzio esprime forte preoccupazione per la situazione che rischia di ingenerare nei prossimi mesi una serie di fallimenti “a cascata” penalizzando soprattutto quelle aziende che, pur avendo prestato a regola d’arte la loro opera, poi non sono state pagate.

Un unico intervento ha caratterizzato il successivo dibattito; dai banchi di un altro gruppo di opposizione, diverso da quello dei proponenti l’odg, è arrivata una proposta di modifica del dispositivo dell’atto con richiesta di introduzione dei seguenti punti:

impegna l’Amministrazione:

-“ad adottare le misure che saranno ritenute necessarie per liberare nel più breve tempo possibile l’immobile locato dal Comune di Perugia al fine di consentire il perfezionamento della transazione per l’acquisizione degli uffici da parte di eventuali acquirenti con conseguente incasso da parte del Fondo Umbria comparto Monteluce di importanti risorse e, per l’effetto, con benefici per le imprese che hanno realizzato i lavori e per i loro fornitori”.

-“nell’interesse della comunità di Monteluce e di tutta la città di Perugia, proporre agli investitori della cosiddetta “accademia di volo” di valutare il comparto Monteluce per la realizzazione dei dormitori, delle mense, delle palestre e di ogni altra struttura non direttamente connessa all’addestramento al volo”.

Segnala l’istante che la liquidazione del Fondo rappresenta un rischio concreto con evidenti conseguenze per i diritti acquisiti delle imprese creditrici. Una situazione ingenerata da una sottovalutazione di importanti fattori economici e finanziari operata nel tempo (fin dal 2006 e poi nel 2009) da parte della politica, soprattutto regionale.

Il tempo previsto per la realizzazione del progetto, e per l’effetto, per la durata del Fondo, era sottostimato: molti fondi immobiliari chiusi hanno una durata pluridecennale.

Infine la presenza di funzioni di interesse pubblico nel Comparto Monteluce andava garantita dalla stipulazione di impegni concreti da parte degli Enti interessati all’acquisto e alla locazione finanziaria.

Gli approfondimenti sul tema sono stati rinviati ad una prossima seduta nel corso della quale verranno auditi i rappresentanti di Regione, Fondo e Università.