Messa a Colpiccione e pranzo comune per oltre sessanta persone dagli ottanta ai due anni
Grande riunione per la famiglia Pellegrini con l’iniziativa di ripetere, a distanza di oltre dieci anni, l’incontro di tutti i suoi componenti molti dei quali residenti a Magione. Incontro che ha visto la partecipazione di oltre sessanta persone di tutte le età: dagli ultraottantenni fino ai piccoli di pochi anni.
Cuore dei diversi nuclei familiari, oggi residenti in varie parti d’Italia, i cugini (nella foto) figli dei nove fratelli e sorelle Pellegrini che, a metà del secolo scorso, migrarono, da Città di Castello, insediandosi, come coloni, in vari poderi nel comune di Magione.
Il disperdersi a seguito delle migrazioni interne del dopoguerra, alcuni di loro con la fine della mezzadria si spostarono verso altre regioni, e il passare degli anni, non hanno mai interrotto il legame di affetto che li univa.
Così, alla proposta di alcuni dei cugini, tra cui Claudio Pellegrini residente come molti altri a Magione, di riunirsi in occasione della tradizionale festa di Colpiccione, luogo a cui tutta la famiglia è molto legata, tutti hanno detto sì.
“Il tempo e la lontananza – spiega Claudio Pellegrini – non ci hanno divisi. Purtroppo alcune delle persone a noi care non ci sono più ma, in compenso, ci sono le nuove generazioni, ormai la quarta da quella dei nostri padri e madri, ed è soprattutto per loro che riteniamo importante creare questi momenti, perché possano conoscere zii e zie, cugini e cugine che non sempre è possibile frequentare. E, per i più anziani, quella di potersi rincontrare in un clima festoso e ricco di affetto.”
Dopo la messa nella chiesa di Colpiccione tutto il gruppo ha pranzato in un ristorante del luogo.
“È bello – prosegue Claudio – ascoltare i tanti ricordi che vengono narrati in queste occasioni ma, soprattutto, è il sentimento di unione che si trasmette ai più piccoli che fa di queste iniziative qualche cosa di importante per le future generazioni.”