Lotta all’abusivismo: positivo il bilancio della campagna di comunicazione

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Ha chiuso con un bilancio positivo il mese di campagna contro l’abusivismo medico ed odontoiatrico promosso dagli Ordini dei Medici di Perugia e Terni. L’attività di sensibilizzazione prosegue ora con il contributo delle strutture sanitarie di base, attraverso i social e la pagina web dedicata – www.mediciveri.it – in via di realizzazione. L’obiettivo è quello di mantenere alta l’attenzione su una pericolosa piaga di cui il cittadino deve essere il più consapevolmente informato possibile. Numerosissimi sono stati i contatti tramite internet e i social. Interesse e note di apprezzamento non sono mancate come non sono mancate, seppur sporadiche, osservazioni ovvero accampate motivazioni che, secondo gli utenti, spingerebbero i pazienti a rivolgersi a persone non titolate. I motivi, a quanto emerso, sono sostanzialmente due: i costi eccessivi e gli errori medici.

“Ci pare indicato parlare soprattutto di questi aspetti, poiché è giusto rispondere a chi solleva dubbi o abbia perplessità: la scelta del proprio terapeuta deve essere motivata e consapevole e non fatta ‘perché me lo ha detto qualcuno, ma io non sono affatto convinto’ – spiegano gli Ordini professionali delle due province – Deve essere chiaro fin da subito che la medicina e l’odontoiatria costano, costano di studio. Di preparazione, di macchinari, di materiali, di organizzazione. Il cittadino, abituato al Servizio sanitario che copre la maggior parte dei costi, non ne ha mai completa contezza (ed anzi spesso si lamenta dei costi, pur parziali, del ticket che è tenuto talvolta a pagare). Eppure lo sappiamo tutti: la sanità è di gran lunga la voce di spesa più elevata nel bilancio delle Regioni. Solo grazie ad una politica lungimirante, che ha considerato e considera tutt’ora la salute bene supremo da tutelare – proseguono – e di cui il Pubblico si deve far carico per assicurare livelli di assistenza per tutti, possiamo vivere sapendo che avremo sempre a disposizione qualcuno che curerà le nostre malattie, indipendentemente dalla nostra condizione sociale o economica”.

“Purtroppo, però, in periodi difficili come questi, una parte delle prestazioni sanitarie resta a carico del cittadino – aggiungono ancora – ma, e lo sottolineiamo con forza, di salute parliamo, di quella cosa che tutti augurano agli altri per prima, prima della fortuna, prima della ricchezza, o della felicità. E comprometterla perché ci si indirizza verso interlocutori inadatti o incapaci non è proprio la più saggia delle scelte”.

Ciò che par difficile far comprendere è che la qualità e la sicurezza hanno un costo, anche se naturalmente il solo costo non garantisce la qualità. Chiunque sospetterebbe di alimenti di dubbia provenienza pagati pochi centesimi il chilo, mentre non vi è la stessa attenzione se si sottopagano prestazioni sanitarie presso esercenti non abilitati pensando che in fondo sia la stessa cosa.

E invece:

1) Le malattie vanno riconosciute: e solo un medico o un odontoiatra, con anni di studi alle spalle hanno l’adeguata preparazione per farlo;

2) Le malattie vanno trattate nel migliore dei modi: e solo un medico o un odontoiatra che si aggiornano costantemente e che conoscono la materia nella sua interezza posso trattare o dare le giuste indicazioni per il miglior trattamento del momento;

3) Chi va a curarsi si augura almeno di non peggiorare la propria salute: solo chi è realmente formato ed opera in strutture autorizzate e accreditate, può garantire prestazioni diagnostiche e strumentali adeguate e adeguati livelli di igiene e sterilità;

4) Chi va a curarsi deve essere sicuro che chi lo cura sappia gestire qualsiasi imprevisto: solo una conoscenza completa ed approfondita delle manovre di emergenza ed un continuo retraining possono salvare la vita anche in caso di imprevisti.

Certo, tutti sbagliano e anche un medico o un dentista possono commettere errori. Ma sapere che si è comunque tutelati, che il sanitario è tenuto ad avere una efficace ed attiva copertura assicurativa, che ci si può rivolgere ad un Ordine che non esita a richiamare o sanzionare i propri iscritti ove non rispettino le regole che l’etica e la deontologia gli impongono (e che un abusivo non è tenuto neanche a conoscere) sono l’ulteriore garanzia che alla salute dei cittadini sarà dato il massimo del rilievo. Ed alla obiezione “ma io non posso permettermelo comunque” la risposta è assai semplice: intanto cominciamo a cercare di spendere meno con la prevenzione. Efficaci programmi di prevenzione associati a corretti stili di vita “permettono di prevenire moltissime patologie riducendo drasticamente i costi degli interventi e permettendo di mantenere una qualità della vita che il miglior trattamento sanitario comunque non consentirebbe”. E la prevenzione e l’educazione alla prevenzione sono armi che solo un vero medico e un odontoiatra conoscono e sono in grado di garantire ai cittadini che a loro si rivolgono.