I ragazzi del Serafico lanciano un messaggio alle istituzioni: riscrivete l’economia pensando a noi

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I ragazzi del Serafico lanciano un messaggio alle istituzioni

Con una pièce teatrale i ragazzi del Serafico lanciano un messaggio alle istituzioni dal ‘Cortile di Francesco’: riscrivete l’economia pensando a noi

   

I ragazzi con disabilità dell’Istituto Serafico di Assisi, domenica 15 settembre portano in scena al “Cortile di Francesco” lo spettacolo teatrale “Il Sogno”, una storia che sfida le regole di economia e finanza, immaginando un mondo migliore e un’economia inclusiva e alla portata di tutti

E’ possibile rimettere in discussione le regole che governano la società? Forze come l’economia, la finanza e il profitto possono determinare la vita di ciascun individuo? O c’è qualcos’altro, che troppo spesso resta nascosto, e che in realtà è ciò che conta davvero?

Per dare una risposta a queste domande sempre più attuali, i ragazzi del Serafico portano in scena lo spettacolo teatrale “Il Sogno” (domenica 15 settembre alle 21.30) nell’ambito del “Cortile di Francesco”, l’evento culturale promosso dai frati del Sacro Convento di Assisi che si configura come uno spazio di accoglienza reciproca di intellettuali e persone comuni che ha la mission di “arricchire attraverso le diversità e non malgrado esse”. 

Il lavoro teatrale dei ragazzi del Serafico – “Il Sogno” – racconta la storia di Libero, un esperto di finanza intento a lavorare su un grande progetto per un suo superiore. Le sue certezze e la sua visione del mondo vengono tuttavia messe in discussione quando il “Capo” invia due misteriosi dipendenti per dargli supporto: confrontandosi con loro Libero inizierà un viaggio onirico tra la sua realtà quotidiana e i temi globali legati alla natura, alla guerra, all’equilibrio indispensabile del Creato, diventando consapevole del peso di ogni singolo gesto, anche il più apparentemente insignificante, finché la risposta al più classico degli interrogativi – “e io cosa ci guadagno?” – apparirà sempre meno scontata. 

Lo spettacolo dei ‘ragazzi serafici’ che ha l’obiettivo di ‘parlare’ ai grandi dell’economia dando loro alcuni spunti per risanare le nostre comunità, non è solo un atto di creatività artistica, ma anche un potente strumento di sensibilizzazione sui temi che saranno al centro del G7 su Inclusione e Disabilità in programma ad Assisi dal 14 al 16 ottobre 2024. Il G7, infatti, rappresenta un’importante occasione per ribadire l’urgenza di costruire una società più equa in cui ogni individuo – indipendentemente dalle proprie condizioni di disabilità, abbia il diritto di partecipare pienamente alla vita civile, sociale e politica – e proprio questo sarà anche il tema dell’incontro“Diversità: dallo stigma alla cura” che vedrà protagoniste Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità, e la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di Maolo (domenica 15 settembre ore 18.30 presso la Sala Stampa del Sacro Convento). 

La pièce – che nasce dal laboratorio di teatro e musica del Serafico, coordinato dagli educatori Stefano Tufo e Fabrizio Benincampi e rappresenta uno spazio che, attraverso l’incontro tra la dinamica formativa e l’aspetto ludico, permette ai ragazzi con disabilità di svolgere l’attività riabilitativa valorizzando competenze e abilità – diventa quindi un richiamo diretto alle istituzioni affinché si impegnino nella costruzione di un’economia che non lasci indietro nessuno, rispecchiando in pieno l’obiettivo del G7 di garantire l’accesso equo alle cure e alla partecipazione sociale per tutti; i Ministri dei Paesi partecipanti, infatti, si impegneranno a definire strategie concrete per combattere le discriminazioni e promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità.

“Questo spettacolo incarna il messaggio che vogliamo trasmettere e cioè quello di dare voce ai più fragili, una voce che parla non solo a noi, ma anche di noi, ricordandoci che la fragilità è una condizione comune, condivisa da ogni essere umano e dalla nostra stessa società” ha spiegato Francesca Di Maolo. “Prendersi cura dei più fragili, infatti, non significa solo rispondere ai loro bisogni, ma vuol dire soprattutto saper ascoltare, dare spazio alla loro voce e riflettere su come questa voce ci parli del futuro comune; lo stesso futuro che è il ‘guadagno’ di Libero il protagonista del nostro spettacolo, e che è preziosissimo” ha aggiunto. La Presidente ha poi ricordato l’importanza dell’impegno “per garantire ai ragazzi una vita piena” e per farlo al Serafico si cerca “la collaborazione di tutti al fine di costruire un’economia che sia davvero inclusiva e capace di valorizzare ogni persona indipendentemente dalle proprie fragilità”. Crediamo fermamente – ha poi aggiunto – che un’economia inclusiva sia la chiave per uno sviluppo equo che non lasci nessuno indietro. Come ci ha ricordato Papa Francesco: l’economia può essere ‘buona’ o ‘cattiva’ e il nostro compito è quello di costruire un’economia che non crei disuguaglianze, ma che si prenda cura di ogni persona e del pianeta che ci ospita“. “Lavorare dalla parte dei fragili – ha concluso Di Maolo – significa maturare nuove visioni che possano dare slancio a un rinnovamento reale della società: la salute delle persone, infatti, non dipende solo dall’efficienza del sistema sanitario, ma è strettamente connessa a fattori come la povertà, il lavoro, l’istruzione, l’ambiente e la giustizia sociale”.