Export Umbria ai tempi del Covid: bene l’olio (+4,1%)

673
   

Le esportazioni distrettuali umbre hanno chiuso il 2020 con un calo del -5,5%, dato migliore della media italiana, che si è attestato al -12,7%. Emerge dal monitor realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Lo studio mette in risalto l’andamento in controtendenza del distretto dell’olio umbro, in crescita sui mercati internazionali del +4,1% grazie al rimbalzo nel terzo trimestre (+1,6%), ulteriormente rafforzato negli ultimi mesi dell’anno (+14,4%).

Il distretto della maglieria e abbigliamento di Perugia – secondo Intesa Sanpaolo – si conferma la specializzazione più rilevante tra quelli umbri in termini di esportazioni: nel 2020 si sono ridotte di circa 40 milioni di euro ed hanno raggiunto un totale di 462 milioni di euro, con una componente preponderante della maglieria per 336 milioni di euro, pari al 73%.

In generale, tra i mercati di destinazione delle esportazioni dei distretti umbri si conferma trainante la Federazione russa (+24,1%) che mostra un incremento tendenziale durante tutti i trimestri. Positive anche le esportazioni verso la Cina (+26,3%), sostenute in particolare dal distretto della maglieria e abbigliamento di Perugia che, nel secondo semestre, ha mostrato tassi di crescita dell’export verso il paese asiatico superiori al 70%. Gli Stati Uniti sono il paese con la riduzione più marcata (-32 milioni di euro; -20,6%).

“Nel 2021 i distretti umbri potranno svolgere un ruolo centrale per l’economia della regione, grazie all’elevata qualità dei prodotti e alla capacità di relazionarsi con i partner internazionali” spiega Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. “Abbiamo appena lanciato il programma motore Italia – aggiunge – con cui mettiamo a disposizione un miliardo di euro di nuovo credito per le imprese umbre, offrendo sostegno finanziario per il capitale circolante, per programmi di crescita, per investimenti a favore della transizione 4.0 e della digitalizzazione, oltre a supportarne i progetti di sostenibilità e circular economy”.