Ceramiche noi: “Von der Leyen venga a vedere”

1114

“Si stanno distruggendo anni di fatiche” dice amministratore

   

Ceramiche noi, la cooperativa di Città di Castello impegnata nella produzione di ceramiche alle prese con il caro energia, invita la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a visitare l’azienda.

“È una grande necessità per farle vedere cosa sta succedendo in Italia e in Europa, che cosa sta facendo una guerra che nessuno ha cercato e voluto. Sta infatti distruggendo tutto quello che è stato creato con anni e anni di fatiche” ha detto all’ANSA Lorenzo Giornelli, direttore commerciale e amministratore della cooperativa. Anche per le nostre famiglie” ha aggiunto. Anche a livello personale – ha sottolineato Giornelli – non ce la si fa più. Sta diventando veramente difficile anche riscaldarsi e cucinare. Cose che fino a qualche mese fa erano ovvie e naturali. Invitiamo quindi ufficialmente la presidente o un suo delegato a venire qui da noi e vedere con i suoi occhi, per poi riportarlo a chi di dovere, cosa sta accadendo nelle imprese. Perché forse non c’è la percezione reale di quello che sta accadendo e della crisi enorme in cui siamo. Questa è la nostra paura più grande, che ancora non ci si renda conto a che livello siamo arrivati”.

Per Giornelli quelle di von der Leyen –

“gli europei stanno affrontando la situazione con coraggio. Gli operai delle fabbriche di ceramica dell’Italia centrale hanno deciso di spostare i loro turni di lavoro al mattino presto (come fatto da Ceramiche noi – ndr), per beneficiare dei prezzi più bassi dell’energia” – sono state parole inaspettate che abbiamo accolto con grande stupore e gioia ma anche responsabilità”. “Se il grido che stiamo lanciando da mesi per la crisi legata all’aumento del costo del gas e dell’energia elettrica è arrivato fino alla presidente della Commissione europea – ha aggiunto – significa che siamo sulla strada giusta o meglio che stiamo smuovendo un qualcosa per il quale bisogna agire. Speriamo che la citazione della presidente sia d’auspicio per la Commissione e il Parlamento, europeo e nazionale, per far sì che qualche misura massiccia venga messa in atto. Non ci ha citato espressamente ma pensiamo proprio che la presidente dell’Unione europea Ursula von der Leyen parlasse di noi quando ha fatto riferimento ai costi dell’energia nel discorso sullo Stato dell’Unione e ad operai in Italia modello per risparmio energia. Ci fa piacere che il nostro grido d’allarme sia arrivato in Europa fino a questi livelli ma dopo le belle parole serve però che si faccia qualcosa di concreto. Durante l’estate in fabbrica i turni di lavoro sono stati anticipati al mattino per utilizzare al meglio la luce naturale e attivare il meno possibile gli aeratori, risparmiando così sui costi dell’energia elettrica. E oggi von der Leyen ha sottolineato che “gli operai delle fabbriche di ceramica dell’Italia centrale hanno deciso di spostare i loro turni di lavoro al mattino presto, per beneficiare dei prezzi più bassi dell’energia”.

Ora Ceramiche noi sta valutando di convertire da metano a gpl i forni per la produzione della ceramica.

“Ha un costo più conveniente del metano – ha spiegato Giornelli all’ANSA – anche se serve un investimento consistente. Poi magari tra qualche mese il costo del gpl aumenterà e quello del metano andrà in calo…”.

 Ceramiche noi è gestita da una cooperativa con 11 dei 22 dipendenti. E’ stata rilevata dal precedente proprietario utilizzando il loro trattamento di fine rapporto per evitare che venisse delocalizzata in Armenia.

“I costi energetici – spiega ancora il dirigente commerciale – l’anno scorso per noi incidevano per il 9-10 per cento mentre nel 2022 siamo passati al 35-40 per cento. Con il gas che rappresenta la maggior parte del costo. È dura andare avanti in queste condizioni – spiega ancora Giornelli – e non so per quanto potremo farcela. La cosa assurda è che abbiamo commesse per tutto l’anno prossimo. Con clienti di qualità che da noi acquistano servizi per la tavola, vasi e oggetti ornamentali tutto in ceramica. Tutto rigorosamente made in Italy e con manodopera umbra”.

“Anche ai massimi livelli istituzionali europei, le eccellenze artigianali del nostro territorio sono balzate agli onori della cronaca internazionale a testimonianza del dinamismo della nostra realtà, al tempo stesso però esempio emblematico della sofferenza in cui versano le aziende a maggiore vocazione energivora come quelle del settore delle ceramiche”.

A dirlo è il sindaco di Città di Castello Luca Secondi per il quale il passaggio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen sul “caro energia” ha fatto riferimento alla cooperativa tifernate Ceramiche noi. Dove i dipendenti durante l’estate hanno rimodulato gli orari di lavoro con i turni alle cinque di mattina per risparmiare sui costi dell’energia elettrica.

“Occorre mettere in atto da subito – ha sottolineato Secondi – misure strutturali concrete al fine di non pregiudicare le eccellenze produttive come quella citata dalla presidente e tante altre in settori artigianali ed industriali diversi”.

Il sindaco ha quindi sottolineato

“il disagio che le famiglie con figli soprattutto devono sobbarcarsi con grande dignità e dedizione per sopravvivere”. “Come tutte le aziende del nostro territorio – ha concluso Secondi – avranno sempre il comune dalla loro parte”.