Turismo: ad Assisi 3333 pellegrini da 54 paesi sui cammini francescani

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Anche cinesi, russi e cubani

   

 

Sono 3.333, provenienti da 54 paesi, i camminatori che nel 2021 hanno raggiunto, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia COVID-19, la Basilica di San Francesco in Assisi da soli, in gruppo o in compagnia degli amici a quattro zampe. I dati rilevati dalla Statio Peregrinorum, ufficio della Basilica di San Francesco, mostrano come i pellegrini, arrivati ad Assisi, siano in maggioranza italiani con il 78,55% (85% nel 2020). Tra gli stranieri al primo posto i tedeschi (7,52%), seguiti dai francesi con il 3,26%, gli austriaci (2,06%) e gli americani (1,36%). Tra gli amanti del “turismo lento” anche cinesi, russi e cubani.

Un trend in continua crescita che mostra come sia forte l’attenzione nei confronti della natura che ci circonda. I cammini francescani sono l’esempio reale e concreto dei valori del Santo di Assisi: fraternità, accoglienza e rispetto dell’ambiente.

All’incontro moderato dal Direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di Assisi, fra Giulio Cesareo OFMConv, e aperto dai saluti del Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, e della Sindaca di Assisi, Stefania Proietti, hanno partecipato l’Assessore al Turismo della Regione Umbria, Paola Agabiti, il Responsabile dell’accoglienza dei pellegrini della Basilica di San Pietro a Roma, Ettore Valzania, e dal Delegato della Statio Peregrinorum, fra Rafael Normando OFMConv, che ha presentato tutti i numeri dei camminatori.

I DATI

Nei dati raccolti dalla Statio Peregrinorum si evince che chi percorre i cammini francescani sono in maggioranza uomini (51,40%) mentre le donne rappresentano il 48,60%. Il 94,08% l’ha percorso a piedi (94,74% nel 2020) e il 4,66% in bicicletta (2,46% nel 2020). Di questi pellegrini il 63,50% giunge ad Assisi in solitudine (69,93% nel 2020), mentre il 36,50% in gruppo (30,07% nel 2020).

DA DOVE ARRIVANO

Sono 54 le nazioni da dove provengono. La maggioranza dei pellegrini sono italiani, ma è comunque un’esperienza conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Tra gli stranieri al primo posto ci sono i tedeschi, a seguire: Francia, Austria, Stati Uniti e perfino camminatori provenienti dalla Thailandia, dal Mali, dalla Cina, dalla Russia, da Cuba e dalla Siria. I luoghi di destinazione preferiti dai camminatori sono: Assisi (89,23%), Roma (2,36%) e Ascoli Piceno (1,13%).

I CAMMINATORI

I cammini francescani sono per tutte le età: al primo posto i pellegrini dai 30 ai 60 anni 51.20% (57,05% nel 2020), a seguire con il 24,20% gli ultrasessantenni (19,88% nel 2020), mentre tra i 18 e 30 sono il 14,60% (18,97% nel 2020) e infine il 10% è costituito da pellegrini di età inferiore ai 18 anni (4,1% nel 2020).

LE MOTIVAZIONI

Riguardo le motivazioni che spingono i pellegrini ad intraprendere i cammini il 45,90% lo fa per ritrovare se stessi, il 24,71% esprime motivazioni religiose, il 4,18% religioso-culturali e l’1,66% per motivazioni esclusivamente culturali.

I CAMMINI

Per quanto riguarda i Cammini francescani, il più frequentato è la “Via di Francesco” con una percentuale del 73,76% di pellegrini (75,34% nel 2020), seguono: “Di qui Passò Francesco” (9,73%; 12,21% nel 2020), “Cammino di Assisi” con il 4,82% (3,43% nel 2020), “Il Cammino di Vezelay” (1,06%; 0,48% nel 2020) e la “Via Lauretana” (1,56%; 0,58% nel 2020). Il 50,08% dei camminatori arriva ad Assisi da La Verna. Seguono Città di Castello con 8,35%, Firenze con il 5,69% e Gubbio con 4.26%.

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LE DICHIARAZIONI

Fra Rafael Normando – Nella vita di tutti i giorni cerchiamo sempre qualcosa o qualcuno. Nel cammino del pellegrino la domanda è la stessa: Cosa cerco da questo “viaggio”? All’inizio del pellegrinaggio la persona porta con sé oltre lo zaino tanti pensieri e dubbi che lo spingono a cercare delle risposte. Il bello del pellegrinare è incontrare ciò che non ti aspetti, che non pensi mai di trovare: il nuovo, l’inaspettato, la bellezza della natura, la semplicità. Tantissimi pellegrini hanno sottolineato che il loro è un cammino personale, una ricerca di sé stessi. Non la ricerca di qualcosa persa, ma nascosta. Vedo nei pellegrini una volontà di incontrare, creare relazioni e condividere esperienze. Pertanto noi della Statio Peregrinorum ringraziamo tutti i camminatori giunti ad Assisi, per la condivisione di quello che è più prezioso agli occhi di Dio: sé stessi.

Paola Agabiti: L’identità umbra e i Cammini. Un binomio perfetto, perché la cultura del cammino appartiene alla nostra terra, e dunque alla nostra identità, ormai da secoli. Ne è fulgido esempio, fra coloro che hanno illuminato la nostra storia, Frate Francesco d’Assisi, che amava percorrere ogni strada dell’Umbria, e non solo, per testimoniare la profonda volontà di pace e rispetto per il creato. A quanti scelgono di ripercorrere questi sentieri, la nostra terra offre emozioni autentiche e straordinarie. Dagli sguardi verso i paesaggi umbri, alla contemplazione di una natura e un ambiente intatto e incomparabile quale è quello del “cuore verde”. Chi decide di calcare l’itinerario di uno dei “Cammini francescani” ha l’opportunità di vivere un’esperienza di viaggio unica, che riesce ad avvolgerlo totalmente e lo immerge in atmosfere quasi fuori dal tempo; lungo queste strade il camminatore, sia esso pellegrino, viandante, turista, riesce paradossalmente ad “ascoltare” la profondità e misticità del silenzio, ad assaporare odori e sapori, ad osservare la bellezza del creato così caro a San Francesco.