Perugia, “Sulla Culla per la Vita, la maggioranza si divide”

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“E nega ogni possibilità di dialogo costruttivo”, nota dei consiglieri comunali di opposizione

   

“Durante la IV Commissione consiliare di oggi, dedicata al tema della Culla per la Vita, è emersa in maniera evidente una profonda spaccatura interna alla maggioranza- si legge in una nota dei consiglieri di opposizione del Comune di Perugia – Una divisione netta, insanabile, tra due visioni opposte: da una parte la tutela della vita nascente, dall’altra un approccio rigidamente femminista militante, incapaci di trovare un punto di equilibrio persino su un tema che avrebbe richiesto invece sobrietà, unità e senso di responsabilità verso la città.

Naturalmente la posizione culturale di matrice cristiana ha dovuto soccombere di fronte alla veemenza dei sostenitori del diritto all’autodeterminazione delle donne declinato come garanzia dei diritti riproduttivi.

Deviando il focus del discorso dalla culla per la vita al parto in anonimato, la maggioranza ha sviato il senso di un ordine del giorno, che impegnava direttamente l’ente nell’assumersi l’onere di garantire il corretto funzionamento di un’eventuale culla, portando il discorso su un piano più astratto, di riconoscimento di un diritto, quale è il parto in anonimato, già sancito per legge, garantito dalle strutture ospedaliere a tutela di madri e neonati, ma che è cosa ben diversa, come è stato rimarcato anche da illustri ospiti presenti. La culla per la vita è stata definita dai banchi della maggioranza perfino presidio inutile.

Oggi è apparso chiaro a tutti quanto il cosiddetto “campo largo” sia retto da un collante fragile e incoerente, che ha mostrato tutte le sue contraddizioni, sacrificando ancora una volta il merito e il bene comune sull’altare di equilibri interni di natura ideologica.

Come opposizione, abbiamo sempre mantenuto una linea coerente, laica e centrata sulle persone. Abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità a costruire un testo unico, capace di unire i contenuti essenziali di entrambe le proposte, con l’obiettivo comune di tutelare le madri, i neonati, e garantire un presidio di umanità come la Culla per la Vita. Ma questa disponibilità è stata sistematicamente respinta dalla maggioranza, che ha scelto di difendere un provvedimento bandiera, rivendicando il presupposto ideologico del proprio atto, invece di cercare una sintesi insieme alla minoranza.

Particolarmente grave è stato l’intervento di un membro della Giunta, che ha dichiarato in apertura di non comprendere il senso della propria convocazione, sostenendo che il tema non fosse di natura amministrativa. Un’affermazione fuori luogo, considerando che si parlava di tutela della maternità fragile, assistenza sociale e interventi socio-sanitari, pienamente dentro le competenze dell’amministrazione comunale.

A tutto questo si è aggiunto un comportamento non rispettoso – concludono –  da parte di un consigliere di maggioranza, che ha disturbato ripetutamente con commenti fuori microfono gli interventi dell’opposizione, mostrando scarso rispetto per il dibattito, per gli ospiti e per le istituzioni.

Alla fine, l’ordine del giorno della maggioranza è stato approvato, ma a caro prezzo: negando ogni possibilità di costruzione condivisa con la minoranza, e confermando che, anche su temi profondamente umani e delicati, la logica di schieramento prevale sul senso di comunità. La maggioranza rischia di essere solo di facciata, perché la divisione tra sinistra radicale e cattolici sui temi etici è netta e la ricerca del collante arriva al fotofinish e non sul tema, ma su equilibri di forze che vedono i secondi accontentarsi di vittorie di Pirro, restando di fatto irrilevanti sul piano dei contenuti.

Noi continueremo a lavorare con serietà, coerenza e senso delle istituzioni, perché crediamo che la buona politica sia quella che unisce, non quella che divide. E perché su temi come questi non c’è spazio per ideologie: c’è solo il rispetto, l’ascolto e la responsabilità verso chi vive momenti di profonda fragilità”.