“L’intelligenza artificiale non è più un’opzione, il mondo produttivo non può starne fuori”

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Sono le parole di Angelo Maria Petroni, presidente di Nemetria, associazione che ha organizzato a Perugia l’incontro dal titolo ‘L’intelligenza artificiale per l’economia reale’, con autorevoli relatori

   

Si è tenuto a Perugia, mercoledì 26 settembre nella Sala delle Colonne di Palazzo Graziani, l’incontro promosso da Nemetria dal titolo ‘L’intelligenza artificiale per l’economia reale’, un appuntamento pensato per approfondire l’evoluzione dell’AI e la conseguente trasformazione dei sistemi produttivi, delle organizzazioni e, più in generale, della vita economica e sociale. Un confronto che ha coinvolto esperti del mondo accademico, industriale e tecnologico, chiamati a riflettere su opportunità, rischi e responsabilità legate all’uso dell’intelligenza artificiale. Tra i temi emersi con maggiore forza, la necessità di sviluppare una cultura dell’uso consapevole dell’AI.

Alla conferenza sono intervenuti Angelo Maria Petroni, professore ordinario Sapienza di Roma e vicepresidente di Nemetria; Pierluigi Contucci, professore ordinario di Fisica matematica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna; Andrea Pontremoli, Ceo e General manager Dallara Automobili – presidente Motor Valley Development; Alessandra Santacroce, direttore Relazioni istituzionali Ibm Italia e presidente Fondazione Ibm Italia; Eleonora Faina, vicedirettore Unione industriali di Torino; Cosimo Accoto, filosofo Tech e ricercatore affiliato Mit di Boston. A coordinare i lavori c’era Giovanni Parapini, direttore Rai Umbria, a cui si sono aggiunti, per i saluti istituzionali, Simone Cascioli, direttore generale Confindustria Umbria, e Francesco Asdrubali, prorettore Università per Stranieri di Perugia.

Andrea Pontremoli ha richiamato l’attenzione sulla rapidità con cui l’intelligenza artificiale sta evolvendo rispetto alla capacità umana di comprenderla e governarla.

“L’AI – ha detto Pontremoli – non è una tecnologia neutra ma un agente in grado di imparare e prendere decisioni, un motivo in più, questo, per definire regole e pratiche etiche adeguate”.

Un’analisi storica e sistemica è arrivata da Angela Maria Petroni, ricordando come l’intelligenza artificiale esiste da decenni, ma solo oggi ha raggiunto una diffusione e una potenza tali da modificarne la natura.

“In questa nuova fase – ha spiegato Petroni – l’AI rende possibile produrre di più, a costi minori e con maggiore efficienza, un’opportunità particolarmente significativa per realtà come l’Umbria, dove la presenza di piccole e medie imprese e un comparto agricolo strutturato possono trarre grande beneficio dalla trasformazione digitale. L’adozione dell’AI non è più un’opzione ma un passaggio necessario per competere, proprio come lo fu, a suo tempo, l’introduzione del telefono. È necessaria questa consapevolezza da parte delle associazioni di categoria, dei governi regionali e delle altre istituzioni per far capire al mondo produttivo che non si può restarne fuori”.

Sul versante più operativo, Alessandra Santacroce ha evidenziato l’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi interni delle imprese.

“L’AI – ha sottolineato – consente di incrementare produttività e competitività, ottimizzare flussi di lavoro e accelerare l’innovazione, diventando un elemento sempre più centrale nelle strategie aziendali”.

Lo sguardo prospettico proposto da Cosimo Accoto ha ampliato ulteriormente la riflessione: “L’AI è una forza destinata a inaugurare una nuova rivoluzione tecnologica – ha affermato Accoto – , capace non solo di migliorare ciò che già esiste ma di generare nuovi modi di produrre, nuovi modelli organizzativi e perfino nuovi mercati. Una trasformazione profonda, che richiede di esplorare e comprendere territori ancora in parte inesplorati”.