“Guerra alla guerra”: si può riassumere così la tre giorni di FolignoLibri

278

Il tema centrale dell’edizione – i conflitti – è stato percorso passando attraverso varie vie filosofiche, letterarie, politico-economiche e artistiche con ospiti d’eccezione. Si è parlato anche di pace e di come mobilitare la società civile in iniziative comuni.

   

 

Guerra alla guerra. Queste tre parole potrebbero ben riassumere i tre giorni di FolignoLibri 2022. Quelle dal 7 al 9 ottobre sono state tre giornate intense, in cui il tema centrale dell’edizione – i conflitti –  è stato percorso passando attraverso varie vie filosofiche, letterarie, politico-economiche e artistiche, com’è prassi per il festival organizzato da Multiverso Foligno Coworking e Associazione Culturale Ikaria, in collaborazione con Spazio Zut!, Circolo Arci Subasio, Umbria Factory Festival.

“Grande rilievo – tracciano nel bilancio gli organizzatori – hanno avuto i due appuntamenti del sabato dove da un lato l’omaggio a Valerio Evangelisti ha permesso ai relatori di ricordare al pubblico come l’immaginario continui ad essere uno dei grandi terreni di scontro: decolonizzare lo spazio immaginativo che il potere (pubblicisti e governanti) occupa con grande virulenza è d’obbligo. Dall’altro, il filosofo Franco “Bifo” Berardi esponendo le sue tesi sulla decadenza dell’occidente e il geronto-fascismo dell’uomo bianco che porta a guerre e distruzione ci ha dato molteplici e interessanti chiavi di lettura della realtà con un invito alla diserzione, filosofica e non”.

La domenica hanno avuto spazio due incontri assai coinvolgenti: il primo, animato da Giulio Marcon, Giorgio Beretta e Chiara Cruciati, ha affrontato il tema della rinnovata corsa agli armamenti e degli investimenti dell’industria italiana in armi leggere e pesanti (cfr. Leonardo). Da qui si è fatto un trait d’union con la logica imperialistica e destabilizzatrice in medio-oriente. E poi s’è parlato di pace di come mobilitare la società civile in iniziative comuni, laddove la popolazione sembra assai meno sensibile di venti anni orsono (vedi manifestazione contro la guerra in Afghanistan con milioni di europei per le strade, Roma inclusa).  Discorso continuato per certi versi nel tardo pomeriggio dove la celebre voce di Vittorio Giacopini, con la presentazione del suo libro “Non ho bisogno di stare tranquillo” sulla figura di Errico Malatesta, ha spiegato ancora una volta l’assurdità del conflitto in Ucraina e di come sembra ormai scontata questa escalation militare che lascia presagire i più nefasti orizzonti.

Il Festival si è aperto il venerdì presso lo spazio Zut! con un intervento dello scrittore e radiofonista Graziano Graziani che ha presentato il suo libro “Micronazioni”, seguito da uno spettacolo di teatro basato sullo stesso testo, che seguendo un approccio storico e reportistico è andato ad indagare le peculiarità (talvolta ridicole sino al grottesco) di piccoli sedicenti stati nazione perlopiù cosparsi nella vecchia Europa.

Molto suggestivo poi il concerto della sera nella corte di Palazzo Trinci di Daniele Di Bonaventura.

Il sabato si è aperto all’insegna dell’ecologia con la presentazione del numero della collana di Iperborea The Passenger – Oceano mentre la domenica come è ormai consuetudine la manifestazione si è spostata al Circolo Arci Subasio con la presentazione del libro di Camille Schmoll “le dannate del mare, donne e frontiere del Mediterraneo” a cura di C.I.D.I.S; la giornata poi si è conclusa con il concerto del gruppo alternative rock “Tristi Tropici”.

“C’è sicuramente molta soddisfazione nel constatare l’ottima riuscita di tutti gli incontri che sono stati molto partecipati” commentano in conclusione ancora gli organizzatori.