Coronavirus: il punto della situazione della Presidente Tesei

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Coronavirus: il punto della situazione della Presidente Tesei. La Governatrice informa la Giunta sull’emergenza sanitaria

   

Anche la seduta odierna dell’Assemblea legislativa si è aperta con l’informativa della presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei, sull’emergenza sanitaria in corso, cui ha fatto seguito la replica del portavoce delle opposizioni Fabio Paparelli (Pd). Donatella Tesei (presidente Regione) ha sottolineato che

“la situazione sanitaria attuale mostra indice Rt e tasso di mortalità tra i più bassi in Italia, l’Umbria è uscita dalla fase due tra le prime regioni, ne siamo orgogliosi, è una vittoria degli umbri. Preoccupano i dati dei ricoveri, sono 347, e di quelli in terapia intensiva, sono 41. È stato necessario un allentamento prenatalizio, che segue il Dpcm nazionale, indispensabile per una minima ripresa economica e sociale. Abbiamo limitato gli allentamenti, con le scuole medie inferiori in presenza e negozi aperti anche la domenica. Saremo cauti su successivi allentamenti. Il messaggio agli umbri è che ci vuole massima cautela, rispetto delle regole, perché ciò andrà a regolamentare la nostra socialità e può fare la differenza. Aspettiamo la fase 3, che ci sarà prima che arrivi il vaccino. Ci stiamo preparando, sarà una fase confusa e potenziata dal picco dell’influenza. Avremo 600 posti covid, che potremo ampliare. Siamo fra i primi in Italia ad avere un piano di salvaguardia. Abbiamo 44 terapie intensive ulteriori rispetto a quanto previsto dal governo per l’Umbria. E dai 49 posti iniziali possiamo arrivare a 171 posti. Gli ulteriori 44 posti saranno negli ospedali, perché servono collegamenti adeguati, ossigeno assicurato e logistica, servizi, gestione degli eventuali aggravamenti e perché il personale scarseggia, e questo è il più grande problema della nostra sanità, come di quella italiana. Dobbiamo ottimizzare gli interventi e realizzarli negli ospedali, con oculatezza. Già 30 delle ulteriori 44 terapie intensive sono ultimate, 14 lo saranno nel terzo piano dell’ospedale di Terni. Un approccio modulare del numero di posti in terapia intensiva, che saranno attivati man mano che serviranno, per non impegnare il già scarso personale alle prese con il recupero delle enormi liste di attesa che avevamo da prima di insediarci. Altro capitolo è quello delle misure economiche legate alla pandemia: fatta una ricognizione sulle partecipate, stilato il Defr (Documento economia e finanza regionale) che sarà in Aula la prossima settimana, rinnovato il Freccia rossa anche per il 2021 e poi la partita sul credito locale; il governo regionale tiene il tempo, nonostante la gran parte delle risorse debbano essere impegnate per il contrasto alla pandemia. Il Defr traccia la strada del futuro con propensione al rilancio economico per i prossimi tre anni. Le risorse non sono infinite come sembrerebbe leggendo i vaneggiamenti di qualcuno, 2 miliardi per l’Umbria nel 2021 ma le risorse sono molto contenute e quelle che abbiamo messo a disposizione per il sostegno economico sono il frutto di un duro lavoro di riprogrammazione. Per quanto riguarda i finanziamenti risorse di riprogrammazione sui fondi non spesi tra i 98milioni disponibili, spesi al 40 per cento e il rimanente 60 nel 2021. Per quanto riguarda le risorse comunitarie, la programmazione europea 2021-27, Fesr e Fse, prevede 700milioni di euro circa, 100 l’anno. Risorse comunitarie del Psr ammontano a 800 milioni, 115 l’anno, da cofinanziare al 17 per cento della quota nazionale, 30milioni l’anno. Se non le trovassimo con il bilancio nostro, rischieremmo di perderne una parte. E sul Bilancio regionale serve una ricognizione perché è stato colpito dal covid, con 35 milioni di entrate in meno. Le abbiamo coperte, ma il lato entrate del 2021 impatterà con la grave crisi economica da affrontare, con entrate ancora in calo e bisognerà vedere di quanto sarà il fondo perequativo del governo, quest’anno non sufficiente a coprire le perdite. Obiettivo difficile da centrare, non potremo fare altre spese. Puntiamo su lavoro e competenze, risk management, gestione della spesa dei fondi comunitari e attenta gestione partecipate. 200milioni di fondi comunitari ci consentono una sovvenzione a tenuta del sistema socioeconomico ma anche un rilancio dello stesso. Domani il lancio del fondo da circa 14milioni di euro una tantum per partite Iva e piccole società umbre, poi il grande fondo per ricerca, sviluppo, digitalizzazione, affinché le imprese investano in futuro, circa 18 milioni. La Regione è vicina a famiglie e imprese, con le nostre disponibilità che vanno usate al meglio. Se sapremo vincere la sfida sanitaria e quella economica, dosando le risorse, avremo la chance di ritrovarci in un’Umbria diversa. Sono orgogliosa del dialogo istituzionale che abbiamo instaurato fra maggioranza e opposizione, siamo fra le poche regioni che lo hanno posto in essere. Confido di poter continuare il dialogo e spero di riuscire a evitare qualche post di attacchi personali e avere qualche proposta di soluzione in più”.

Fabio Paparelli (Pd-portavoce opposizione):

“Condividiamo l’opportunità di proseguire il confronto con la Giunta, ma senza rinunciare a svolgere il nostro ruolo di opposizione. Va riconosciuta l’esistenza di alcune criticità e vano valutate le soluzioni che noi abbiamo proposto. I sindacati hanno evidenziato che a Branca non c’è una netta separazione tra i percorsi Covid e non Covid. Manca anche equilibrio tra i reparti. La Regione Toscana in quest’anno ha fatto 3mila assunzioni e noi 19. Le 167 terapie intensive sono potenziali e non effettive. Stabiliamo un calendario per gli incontri e troviamo soluzioni concrete alle criticità che ancora ci sono. I soldi che non abbiamo speso per l’inefficace Capodanno alle acciaierie potrebbero servire per 32 ventilatori polmonari. Dobbiamo operare sul tema delle procedure di contumacia e liberatoria, che non funziona. Passare tutto dai Comuni alla Asl significa gravare la sanità regionale di ulteriori incombenze. Non esiste un sistema informatizzato per i tamponi da fare, con regolarità, agli operatori sanitari. È da marzo che sosteniamo l’esigenza di convertire l’ex Milizia di Terni in struttura sanitaria operativa, con 3mila metri quadrati disponibili. Per allargare i posti di rianimazione dell’ospedale di Terni stiamo mettendo fino a 18 malati Covid in stanze senza finestre e cappe di areazione. Con il risultato che si sono già contaminati 11 operatori sanitari su 70 del Pronto soccorso. Non vogliamo fare polemica ma risolvere i problemi. Necessario un confronto in Aula sui progetti che la regione ha inviato per l’utilizzo dei fondi del Recovery, che spero almeno anche i colleghi di maggioranza abbiano potuto visionare. Nel prossimo settennato avremo una massa enorme di risorse comunitarie, da cofinanziare. Nel documento manca il tema dell’internazionalizzazione: il nostro export è crollato e dovremmo chiederci dove andremo quando la pandemia sarà finita. Nel frattempo dovremo preoccuparci di fornire a tutti gli umbri le risorse per sopravvivere, evitando la scomparsa delle piccole imprese. I ristori vanno indirizzati alla perdita di fatturato ma anche all’Isee familiare. Serve una massa di risorse adeguate”.