“Attivare subito la casa della salute di Fabro e il centro alzheimer di Ficulle”

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“Attivare subito la casa della salute di Fabro e il centro alzheimer di Ficulle”. Interrogazione del Capogruppo regionale del PD, Tommaso Bori

“Intervenire subito per rendere pienamente operativi due presidi territoriali fondamentali come la Casa della Salute di Fabro e il Centro diurno per Alzheimer di Ficulle”.

   

Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che ha presentato una interrogazione per chiedere

“il definitivo completamento della Casa della Salute di Fabro ed eventuali variazioni rispetto al progetto iniziale e anche l’attivazione del presidio di Ficulle, o in alternativa comunque l’apertura di un Centro diurno Alzheimer per l’orvietano. La crisi pandemica ha dimostrato che il potenziamento dei presidi territoriali è fondamentale, sia nel contenimento e nel contrasto al Covid 19, che nella tutela dei diritti e nella salute dei pazienti. In questo senso, i progetti del Centro di Salute di Fabro e del Centro Alzheimer di Ficulle potrebbero essere due perle che, se completate, potrebbero arricchire il territorio e rivestire un ruolo fondamentale come presidi territoriali. La Casa della salute di Fabro è stata approvata dalla Usl 2, già finanziata con i fondi per le aree interne Sud- Ovest Orvietano e presentato pubblicamente nel 2019. Ad oggi non è chiaro, ancora, quando saranno terminati i lavori e se il centro potrà essere attivato. Il progetto per Centro Alzheimer di Ficulle, previsto attraverso il PRINA, è stato completato nel 2014, inoltre con la delibera n.159/2013 la USL ha aggiudicato definitivamente l’appalto con decorrenza 1 dicembre 2013, ma a causa della mancata autorizzazione all’esercizio non è stato attivato. È evidente che l’attivazione e il completamento dei servizi sanitari locali risulta fondamentale non solo per i cittadini di Ficulle e Fabro, ma potrebbero essere molto importanti anche per i Comuni di Parrano, Monteleone d’Orvieto e Montegabbione, in un’ottica di radicamento dei presidi territoriali e di potenziamento del Servizio sanitario regionale”.