“Uniti si può fare la differenza”

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“Expo Milano 2015 è stata un’esperienza che mi ha arricchito molto, un’atmosfera bellissima che mi ha caricato di energie positive per dare ulteriore impulso alle attività dell’Associazione Sintini” – con queste parole Giacomo, presidente della sua omonima associazione, racconta la giornata vissuta da ospite di Cascina Triulza, Regione Umbria e Agenzia Umbria Ricerche nell’ambito della presentazione del rapporto “Associazionismo e volontariato in Umbria”.

“Sono stato onorato di aver preso parte al dibattito e aver potuto raccontare, oltre alla mia storia, lo sforzo che l’Associazione compie per diventare un riferimento per la comunità del cancro e tutte le attività e progetti che mettiamo in campo per raccogliere fondi per la ricerca medica contro, linfomi, leucemie e mielomi” – ha continuato – “La grandezza di Expo è anche questa, puntare l’attenzione su argomenti importanti in un contesto giovane, multiculturale e fresco”.

Sotto il Decumano sono risuonate le parole di Giacomo Sintini, intervistato anche dalle televisioni nazionali, che ha avuto modo di conoscere anche esperti nutrizionisti, agronomi e medici, sottolineando con forza il valore di una corretta alimentazione nella prevenzione delle malattie: “E’ un dato di fatto che corretti stili di vita e un’alimentazione sana contribuiscono a ridurre la possibilità di malattie, e anche in caso di cure, un’adeguata dieta aiuta ad affrontare il percorso terapeutico” – ha detto Sintini. “La prevenzione è una battaglia che si combatte su più fronti – spiega ancora il presidente – da un lato ci siamo noi associazioni di volontariato che possiamo fare informazione e promuovere campagne di sensibilizzazione, dall’altra è anche fondamentale che chi produce alimenti stia attento a rispettare parametri e tecniche che restituiscano cibi sani sulle nostre tavole”.

In conclusione Sintini ha ricordato quale è l’obiettivo finale della sua associazione: “Il nostro ruolo, come è quello di tante altre Onlus che operano nel campo socio-sanitario, è quello di rendere le sfide di ciascuna persona che attraversa la malattia l’occasione per tutti di fare del bene. Più saremo, più riusciremo a fare. Lo insegna anche l’esperienza di Expo, uniti si può fare la differenza”.