Umbria più povera secondo i dati ISTAT, Vinti: “Urge cambiare”

1141
Stefano Vinti - Foto di Elena Saltafusi

“I dati forniti dall’Istat ribadiscono il declino sociale dell’Umbria: In particolare, la crescita molto forte della povertà sta generando ulteriore diseguaglianza tra le classi sociali e i cittadini. Il report dell’istituto certifica che la percentuale di famiglie povere in Umbria è divenuta la più alta delle regioni del centro-nord, superiore anche a quella dell’Abruzzo, regione meridionale”.

   

A poche ore dalla presentazione del rapporto Istat ‘Povertà in Italia’ è Stefano Vinti di Sinistra italiana a commentare con durezza i nuovi dati sulla situazione socio economica della regione.

“Il dato più allarmante – mette in evidenza Vinti – è quello che vede, per la prima volta negli ultimi decenni, la percentuale di famiglie povere in Umbria superare la media nazionale. Secondo l’Istat, in Umbria risulta povero l’11,8 per cento delle famiglie contro il 10,6 per cento della media nazionale e il 7,8 per cento delle regioni del centro. Tra il 2014 e il 2016, in Italia il numero di famiglie povere è cresciuto dello 0,3 per cento, mentre in Umbria del 3,8 per cento, passando da una percentuale dell’8 a una dell’11,8. In numeri, le famiglie povere in Umbria sono passate da circa 30.600 a circa 45.400, l’aumento più alto d’Italia. Certo, un primato ben poco invidiabile e un dato molto preoccupante che ci descrive il declino della nostra regione, ma che è disconosciuto dalla classe dirigente”.

“Questo drammatico declino dell’Umbria – conclude Vinti – si può invertire con un cambio radicale delle politiche economiche e sociali, a iniziare da un nuovo e massiccio ciclo d’investimenti pubblici, dall’introduzione di un reddito di cittadinanza e da un Piano regionale del lavoro. Serve una svolta profonda nelle politiche o continueremo ad arretrare economicamente e socialmente”.