Umbra Acque: rinviata la nomina del nuovo CDA

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Umbra Acque: rinviata la nomina del nuovo CDA. Il consigliere Ceppitelli interviene sul bando per la selezione dei candidati

   

Il consigliere della società Umbra Acque, Bruno Ceppitelli, interviene sulle modalità di nomina del nuovo consiglio di amministrazione il cui rinnovo, previsto nell’assemblea straordinaria del 26 giugno, verrà rinviato su richiesta dei comuni soci all’attuale presidente, Gianluca Carini, in quanto il periodo di emergenza sanitaria legata al Covid19  non avrebbe consentito di adottare provvedimenti in tempi utili e individuare soluzioni condivise.

Un rinvio su cui, secondo Ceppitelli, avrebbe influito anche la recente interrogazione dei consiglieri di minoranza del Comune di Perugia, Sarah Bistocchi e Francesco Zuccherini, al Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, circa il ritardo nella pubblicazione del Bando di selezione per l’individuazione della rappresentanza pubblica, secondo quanto previsto dal regolamento Comunale.

“In qualità di attuale componente in scadenza del Cda di parte pubblica – afferma Ceppitelli – ritengo  di esprimere soddisfazione per l’operato unitariamente svolto con tutti i componenti del Consiglio e per i risultati raggiunti ma, in relazione al rinvio, vorrei porre l’attenzione su due aspetti che ritengo di sostanza in merito alle modalità di individuazione dei candidati. Ricordo che la componente pubblica è composta da 38 Comuni, per cui il Comune di Perugia non può, a mio avviso, avocare unicamente a sé la procedura di selezione tramite bando dei candidati richiedendo addirittura ai nominati di sottoscrivere l’impegno a rispettare gli indirizzi del Comune di Perugia in merito al servizio idrico integrato. I consiglieri della componente pubblica non sono soltanto tecnici esperti, ma anche rappresentanti di secondo livello di nomina istituzionale  attraverso la quale dovrebbe essere garantita la rappresentanza generale, non solo di maggioranza. La predisposizione di un bando mal si concilia con questa esigenza. Anzi, gli obiettivi  di trasparenza e merito che si vorrebbero perseguire con questa  procedura rischiano talvolta di ottenere il fine contrario soprattutto quando circolano,  o si leggono anticipatamente tramite stampa, nomi per la carica di presidente o altre funzioni. Ritengo – conclude – che i consiglieri di parte pubblica debbano rispettare e sostenere gli indirizzi dell’assemblea e, comunque, della componente pubblica. Naturalmente il Comune di Perugia, con la maggioranza delle quote azionarie che detiene, può determinare le varie scelte dell’assemblea, compresa le nomine al Cda, ma non può essere sostitutivo delle sue funzioni”.