Uccisione di Raggi, nessun indennizzo ai familiari

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È troppo “ricca” per accedervi e così la famiglia di David Raggi, il 27enne di Terni ucciso nel marzo 2015 da un marocchino ubriaco, non potrà avere alcun indennizzo nell’ambito del fondo per le vittime di reati intenzionali e violenti, istituito dalla legge 122 dello scorso 7 luglio. Il giovane, che aveva cominciato a lavorare da un anno, aveva infatti un reddito di 13.500 euro, mentre la normativa italiana (che, in ritardo, ha recepito una direttiva europea in materia che risale al 2004) ha fissato come soglia di accesso al fondo quella degli 11.500 euro. Di “limitazione gravissima e incostituzionale” parla il legale della famiglia Raggi, l’avvocato Massimo Proietti, annunciando che solleverà una questione di legittimità costituzionale e per il quale le risorse del fondo non bastano a soddisfare tutte le richieste. (Fonte: Ansa.it)