Tumori in lieve calo in Umbria, soprattutto tra i maschi

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Riallineato registro tumori per mappatura aggiornata

“Il registro tumori è stato riallineato ai registri nazionali, abbiamo una mappa ben definita con dati che forniscono indicazioni certe ai nostri medici e ricercatori per migliorare quella che è già una buona prevenzione in Umbria”.

   

L’assessore alla Salute Luca Coletto ha fatto il punto sull’attività del registro tumori.

Con lui il professor Fabrizio Stracci (dell’Università degli studi di Perugia).
Dai dati emerge che in Umbria il numero assoluto di nuove diagnosi è in lieve diminuzione, con una “tendenza in calo migliore per il sesso maschile”.

La riduzione è “conseguenza di screening e prevenzione primaria”, hanno sottolineato Coletto e Stracci. Analizzando i vari fronti, riguardo il tumore gastrico è emerso che “si riducono i casi, ma restiamo a livelli di incidenza alti” in particolare nella fascia nord della regione. Sarà oggetto “di screening puntuali” con l’obiettivo di “scoprire meglio quali sono gli elementi catalizzatori che scatenano questa patologia oncologica”.

“Nei maschi – ha spiegato il professor Stracci – la frequenza dei principali tumori maligni – polmone, colon retto, stomaco e persino prostata – è in riduzione. Nel sesso femminile si osserva un trend in aumento legato a tumori come il cancro della mammella – passato da 500 casi per anno quando iniziò l’attività del registro nel 1994 ai quasi 900 del 2017-2018 – e al polmone”.

Grande importanza ha avuto lo screening per la prevenzione del cancro del colon-retto che ha determinato una riduzione dei carcinomi infiltranti soprattutto nei maschi e una altrettanto importante riduzione della mortalità.Alla presentazione era presente anche Giancarlo Bizzarri, amministratore di Punto Zero che ha curato la redazione del registro in sinergia con l’Università degli Studi di Perugia e il Servizio epidemiologico regionale.
La collaborazione ha portato alla produzione di nuovi dati per gli anni 2017-2018, nonché alla partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali.
Relativamente all’attività svolta è stato evidenziato che i casi totali sono stati meno di 6000 a fronte dei 6050 registrati in media ogni anno nel quinquennio 2012-2016.