Trevi. Biodigestore anaerobico: scelta ampiamente confrontata con i cittadini

1056

“Rispetto alle criticità e alla scarsa comunicazione, sollevate da alcuni comitati e forze politiche sulla opportunità di realizzare un biodigestore nel nostro territorio, è bene fare alcune precisazioni.”

   

Così in una nota il Sindaco di Trevi Bernardino Sperandio, interviene in merito al discusso progetto per la “realizzazione di un impianto di produzione di biometano dal trattamento di rifiuti organici proveniente dalla raccolta differenziata” redatto dalla società ASJA e presentato nel corso di una conferenza stampa a Foligno lo scorso mese di maggio.

“Vorrei precisare – spiega il primo cittadino – che come Comune di Trevi, nell’ambito delle comunicazioni del sindaco in sede di Consiglio comunale (trasmesso anche in streaming), ne abbiamo dato ampiamente comunicazione, aggiornando ogni volta i consiglieri e la cittadinanza dell’evoluzione del progetto del biodigestore. Comunicazioni che sono state anche oggetto di discussione in occasione delle varie assemblee frazionali sul bilancio 2016. I cittadini di Trevi e le forze politiche hanno avuto costante informazione pure attraverso tutti i documenti di programmazione dell’ATI 3 ( biodigestore in project financing ) e della VUS per la realizzazione dell’impianto di Selezione e Compostaggio (Trattamento meccanico-biologico di rifiuto indifferenziato). Informazione – aggiunge Sperandio – cui ha fatto seguito la scelta politica dell’Amministrazione comunale che ha auspicato la realizzazione dell’impianto nel più breve tempo possibile così da adeguare gli attuali impianti tecnologicamente vetusti e obsoleti (compattatore), e dare strumenti concreti volti ad ottenere una drastica riduzione dei rifiuti e una conseguente diminuzione dei costi di gestione dell’immondizia che è già fra i più bassi d’Italia, attivando il ciclo virtuoso del trattamento dei rifiuti presso gli impianti del nostro territorio. Il Comune di Trevi, l’unico ad oggi con la certificazione ambientale EMAS in Umbria, ha valutato attentamente l’opportunità di questo progetto e provvederà ad illustrarlo ai cittadini con apposite assemblee pubbliche. L’Amministrazione di questa città – prosegue il Sindaco – è particolarmente sensibile a tali tematiche essendo da anni impegnata sul fronte dell’aumento della percentuale di raccolta differenziata, della lotta all’abbandono di rifiuti, del risparmio energetico, della salubrità dell’ambiente in genere, facendo diverse azioni: di sensibilizzazione con i cittadini e nelle scuole, creando un fondo per la concessione di contributi a fondo perduto per chi smaltisce correttamente amianto, avviando la raccolta degli oli esausti. La raccolta differenziata a Trevi ha raggiunto il 68,5 % ma c’è ancora da fare per accrescere la sensibilità dei cittadini sul corretto conferimento e per introdurre la tariffa puntuale come previsto da una recente deliberazione della Giunta Regionale. La realizzazione di un impianto tecnologico di trattamento dei rifiuti certamente porta con sé modifiche e compromessi al sistema ambientale, naturale conseguenza di ogni azione in qualsiasi contesto, ma in questo caso sia l’ubicazione del sito con l’attuale attività che vi si svolge, sia l’affidabilità delle nuove tecnologie impiegate che un maggior controllo pubblico su attività di questo tipo, possono garantirci una relativa tranquillità. Il tema dei rifiuti è complesso, ma è inevitabile affrontarlo concretamente e l’utilizzo del biodigestore anaerobico è una scelta confortata anche recentemente dall’esperienza di Parma, città virtuosa nella gestione del ciclo dei rifiuti. La democrazia rappresentativa – conclude Sperandio – spesso guarda agli interessi generali, mentre quella partecipata a volte è più strettamente legata a valutazioni particolari e di ambiti ristretti; credo di aver ben ponderato benefici/costi di questa scelta, fatta con assoluta serietà dall’amministrazione che rappresento e da tanti altri Comuni limitrofi”.