Todi: va in scena “L’importanza di essere Earnest”

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Martedì 19 gennaio, alle ore 21 al Teatro Comunale di Todi, terzo appuntamento della stagione di prosa con lo spettacolo “L’importanza di essere Earnest”, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli. Dopo il successo di “A scatola chiusa” di Feydeau, la compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria si cimenta con la messinscena de “L’importanza di essere Earnest”, tratto dal celebre testo di Oscar Wilde, con la regia di Antonio Latella. La messinscena de “L’importanza di essere Earnest” pensata da Latella materializza la quarta parete teatrale e pone in proscenio una sfilata di grandi finestre che invitano gli spettatori a guardare oltre il brillante meccanismo della commedia, come a voler spiare nelle pieghe del rigido conformismo della società vittoriana, per osservarne le trasgressioni istericamente dolenti. La nuova traduzione di Federico Bellini dà forma a un libero adattamento che nella visione di Latella racchiude tanto della vita dell’autore. L’importanza di essere Earnest” fu un successo fin dal suo debutto. Un modello di stile letterario, come il suo autore, Oscar Wilde, è un modello quanto a stile di vita. Una vita da esteta, esibita e condotta con estro e azzardo in un’epoca, quella Vittoriana (1837-1901), che aveva fatto della serietà, earnestness, la propria Utopia. Un’Utopia che attraverso leggi e consuetudini repressive, si prefiggeva di rendere la società britannica, in Patria e nel resto dell’Impero, un Eden di armonia, operoso, produttivo e ricco, oltre che virtuoso. D’altra parte, non mancavano postriboli per gli uomini seri e dabbene, e la prostituzione femminile e maschile era un florido mercato. Quando nel 1895 Oscar Wilde (Dublino 1854 – Parigi 1900) consegnò alle scene “L’importanza di essere Earnest”, la vicenda legale che doveva sfociare nel processo a carico dello scrittore, accusato di omosessualità dal padre del suo giovane amante, era già iniziata. L’accusa fu provata e Wilde fu condannato a due anni di reclusione e al lavoro forzato, in base a una Legge del Regno che configurava il rapporto sessuale fra adulti dello stesso sesso come reato. Nel 1897 lo scrittore uscì dal carcere, gravemente indebolito nel fisico e moralmente distrutto. Tre anni dopo morì a Parigi, dove è sepolto al Père La Chaise. La sua tomba è coperta di impronte di baci: un tributo d’amore per un artista che subì il carcere semplicemente perché non poteva essere altro da sé.

Più leggo le parole di Wilde – dice Latella – e più sento la necessità di ‘stare in ascolto’; ascolto la sferzante banalità, ascolto i tanti doppi sensi, ascolto la leggerezza, ascolto l’ironia, ascolto la cattiveria. Ascolto lo sfidarsi di fioretto, dove la ‘toccata’ è un’abilità donata all’esperto della parola; tutto ciò che viene detto è per ottenere una risposta, una difesa, un attacco, un affondo programmato da chi parla. Con Wilde imparo ad ascoltare ciò che viene omesso, il non detto; comprendo che il vero dialogo non è nelle parole dette, ma in quelle nascoste abilmente dietro i suoi personaggi”. 

In scena Francesco Bolo Rossini nel personaggio di Algernon, Caroline Baglioni (Cecily Cardew), Edoardo Chiabolotti (Merriman), Vittoria Corallo (Lady Bracknell), Caterina Fiocchetti (Miss Prism), Stefano Patti (Jack/John), Ludovico Rohl (Lane Gribsby), Samuel Salamone (Reverendo Canon Chasuble), Giulia Zeetti (Hon.Gwendolen Fairfax).

Biglietti

I biglietti possono essere acquistati contattando la biglietteria del Teatro Comunale di Todi (tel. 075.8956706) il giorno prima dello spettacolo dalle 16 alle 19.30 e il giorno dello spettacolo dalle ore 18 fino ad inizio spettacolo.

Si può anche prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria (075.57542222) tutti i giorni feriali dalle 16 alle 20 fino al giorno precedente lo spettacolo.

I biglietti possono essere inoltre acquistati mediante carta di credito sul sito internet www.teatrostabile.umbria.it