Todi: Porta Orvietana, al via il consolidamento delle mura urbiche

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Presto Porta Orvietana di Todi, più conosciuta come “Portaccia”, testimonianza dell’architettura della città della fine del XVI secolo, tornerà al suo antico splendore grazie ad un progetto di consolidamento e restauro del Comune di Todi, interamente finanziato dalla Regione Umbria per un importo di 400 mila euro. Il progetto è stato presentato questa mattina a Todi, presso la Sala della Giunta comunale, dalla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dal Sindaco della città Carlo Rossini, dall’architetto Massimo Mariani, curatore dell’intervento per conto dell’Amministrazione comunale, mentre Maurizio Todini, dell’associazione Todi Sotterranea ha illustrato la storia dell’antica Porta Orvietana.

“Questo intervento – ha affermato la Presidente Marini – rientra nel progetto complessivo di consolidamento e recupero delle mura urbiche cittadine, nell’ambito del programma di consolidamento, restauro e riqualificazione di un ampio patrimonio architettonico grazie alle diverse leggi nazionali e regionali che hanno normato la ricostruzione post terremoto, e gli interventi per il dissesto idrogeologico”.

Un ampio programma di interventi su immobili a rischio le cui condizioni si sono aggravate (6), o interventi (9) di completamento indispensabili per la fruibilità degli immobili. Un programma che la Regione Umbria ha approvato nello scorso mese di aprile, che prevede interventi per oltre tre milioni di euro.

“Da parte mia – ha affermato Marini – posso aggiungere che si tratta di un altro tassello importante del vasto programma di recupero e consolidamento del patrimonio architettonico che come Regione Umbria abbiamo definito, anche per renderlo più funzionale anche al suo possibile riuso”.

“L’intervento su quella che io amo continuare a chiamare ‘Portaccia’ – ha affermato il Sindaco Carlo Rossini – è di grande importanza per la nostra città perché ci consentirà per un verso di mettere in sicurezza tutta la struttura della Porta ed allo stesso tempo permetterà anche il suo ‘agganciamento’ alla cinta muraria, così come era in origine. Insomma, esso ci restituirà insieme alla Porta anche un pezzo importante della storia della nostra città. Il progetto di recupero, consolidamento e restauro libererà la Porta Orvietana da tutto ciò che attualmente la sta ‘costringendo’. Nell’area in cui insiste Porta Orvietana l’Amministrazione comunale – ha ricordato Rossini – ha già realizzato un complesso di interventi per oltre un milione e 500 mila euro, grazie ai fondi regionali, che hanno consentito di mettere in sicurezza e recuperare una delle zone più significative dal punto di vista storico ed architettonico della città”.

Il Sindaco Rossini ha poi sottolineato come questo intervento sia il 29esimo del programma di recupero e valorizzazione di tutto l’antico patrimonio architettonico cittadino che ne prevede un totale di 40: “Ciò dimostra – ha affermato Rossini – che stiamo rispettando gli impegni che ci eravamo assunti all’inizio della legislatura”.

SCHEDA

Il progetto di restauro e valorizzazione della Porta Orvietana è stato eseguito per conto del Comune di Todi dall’Ing. Arch. Massimo Mariani (progettista incaricato e coordinatore). Il geologo Luca Domenico Venanti ha effettuato l’analisi geologica. Il Dott. Maurizio Todini ha condotto la ricerca storica. Il bastione fu edificato attorno alla fine del XVI secolo sul versante Nord-Ovest del Colle di Todi, da sempre in dissesto idrogeologico. Una planimetria del Valentini del 1625, riprodotta da Giacomo Lauro, mostra il monumento nella sua posizione originaria. Nel tempo, il movimento franoso della pendice, ha scalzato le fondazioni del bastione (poi chiamato “Portaccia” o “Porta Orvietana”), fino licenziarlo dalle murature di cinta della città. Due leggi speciali dello Stato, la n°230 del 1978 e la n°545 del 1987, hanno finanziato i lavori di “Consolidamento del Colle di Todi” e quindi permesso la stabilizzazione del versante che ospita il monumento oggi traslato fino a raggiungere, quasi “monoliticamente”, la sua posizione attuale in prossimità della strada di circonvallazione. L’intervento previsto dal progetto dell’Ing. Arch. Massimo Mariani non riguarderà quindi opere di tipo fondale o di stabilizzazione del pendio, in quanto il monumento è sito ormai in ambito stabile. Dopo una attenta analisi storico e scientifica sulle murature e sul quadro fessurativo presente, sono stati progettati lavori di restauro del manto murario esterno ed interno agli ambienti e lavori di consolidamento strutturale di questi ultimi.

Interventi

I lavori prevedono un insieme di opere di consolidamento strutturale e di restauro dei paramenti lapidei; in particolare: il fissaggio di tutti gli elementi murari labili, la risarcitura delle lesioni nonché il recupero della continuità strutturale dei prospetti del monumento. Sarà eseguito un rinforzo delle volte degli ambienti, comprese quelle semi crollate, da realizzarsi con fasce (profilati piatti di acciaio), modellati secondo le curvature e le direttrici delle stesse. Dette fasce saranno fissate alla muratura per mezzo di perforazioni, armate con barre filettate. Le fasce saranno adattate alle geometrie presenti sulle volte per mezzo di una malta di micro calcestruzzo composta di calce e acqua, stesa, su un preliminare rivestimento protettivo della muratura con gesso alabastrino. Le geometrie originarie del monumento saranno finalmente riportate al visitatore che potrà, anche attraverso un’efficace documentazione divulgativa, comprendere l’importante funzione che questa opera del 1600 ebbe durante la sua “breve” vita.