Tesei: “Non vanifichiamo gli sforzi fatti”

699

Tesei: “Non vanifichiamo gli sforzi fatti”. La Presidente della Regione Umbria, in vista delle festività pasquali, invita tutti gli umbri a non abbassare la guardia

   

Festeggiare la Pasqua ma senza abbassare la guardia. E’ questo l’appello fatto dalla Governatrice della Regione Umbria, Donatella Tesei. La Presidente, per una serenità di tutti gli umbri, ha sottolineato i passi in avanti fatti e la necessità di continuare a rispettare le misure di contenimento al fine di poter avviare prima possibile la fase 2, che vede la riapertura graduale delle attività, invitando tutti i cittadini a

“Non sprecare il lavoro di tanti e a non buttare via il sacrificio fatto fino ad ora. Voglio ringraziare tutto il sistema sanitario, di protezione civile e i volontari per il grande lavoro che stanno svolgendo. Anche grazie al loro impegno sono state adottate una serie di misure che hanno permesso di seguire ed essere accanto ai pazienti umbri direttamente sul territorio. Una scelta determinante che ha portato i suoi frutti”.

La stessa Presidente ha poi commentato, con estrema cautela, gli ultimi dati relativi ai contagi da coronavirus

“Qui i risultati per il contenimento della diffusione del coronavirus non dico siano rassicuranti, però sicuramente ci stanno ripagando delle tante fatiche che tutti noi facciamo dalla mattina alla sera”.

Ricordando poi l’ordinanza emessa per la chiusura totale (a parte farmacie ed edicole) a Pasqua e Pasquetta, Tesei ha sottolineato che

“vivremo questo momento di festività in maniera diversa rispetto a come eravamo abituati a fare prima. Ma faccio la raccomandazione di non dimenticare anche i sacrifici in termini di persone decedute. Non mi interessa sapere che il nostro tasso di mortalità è il più basso d’Italia e il più contenuto, perché una vita umana vale più di ogni altra cosa. Questa è una fase che sarà fondamentale per la nostra ripresa, ma che potremo affrontare solo se in questi giorni continueremo a rispettare le misure di contenimento”.

Nel corso della stessa conferenza stampa, si è parlato anche del Comune di Giove ( dichiarato zona rossa), della riapertura della frazione di Pozzo, dell’ assistenza domiciliare, delle terapie per i positivi al Covid-19, della difesa delle comunità residenziali, comprese le carceri. Insieme alla Governatrice Tesei, presenti anche l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, il direttore regionale alla salute Claudio Dario e la Task force regionale, rappresentata dalla professoressa Daniela Francisci e dalla dottoressa Donatella Giaimo.

Nel corso dell’incontro è stato reso noto dall’assessore Coletto che la prossima settimana si concretizzerà l’accordo che vedrà assegnata a tutti gli operatori sanitari un’indennità da Covid-19,

“che non vuole essere un riconoscimento materiale, bensì un atto dovuto per il grande lavoro che a vari livelli stanno svolgendo tutti coloro che lavorano nella sanità”.

Approfondendo i temi della giornata Coletto ha detto che

“la Regione ha definito dei percorsi chiari per l’assistenza e le cure domiciliari, un passaggio questo, fondamentale nell’ambito dell’emergenza da coronavirus e che consente di sgravare il carico degli ospedali. In parallelo, sono stati definiti dei percorsi per garantire la salute degli ospiti delle residenze protette e delle comunità. Tra queste le carceri hanno un ruolo centrale e a tal fine è partito un monitoraggio con il coinvolgimento della polizia penitenziaria. Sappiamo bene – ha sottolineato – che sono luoghi delicati, abbiamo visto cosa è successo nelle carceri in Lombardia con proteste importanti dei carcerati anche alla luce del fatto che non c’era stato un monitoraggio dal punto di vista sanitario della popolazione nei penitenziari”.

Sul fronte della difesa delle strutture residenziali e delle comunità, il direttore Dario ha informato che sono stati individuati dei referenti per la sicurezza Covid-19 che saranno presenti in ogni struttura per anziani, disabili, psichiatria, dipendenze. I referenti sono stati opportunamente formati sulle procedure e utilizzo dei dispositivi di protezione e vigileranno affinché siano rispettate le procedure di prevenzione,  avranno anche il compito di trasmettere le conoscenze a tutti gli operatori e di mantenere i contatti per le comunicazioni con il centro operativo regionale in caso di necessità.

Nelle aziende sanitarie e ospedaliere sono stati individuati e formati 38 referenti sicurezza Covid:16 nell’Usl 1, 2 nell’azienda ospedaliera di Perugia, 2 in quella di Terni, 18 nell’Usl2, mentre altri 215 operatori saranno operanti presso le strutture residenziali e semiresidenziali private, negli istituti gestiti da religiosi e strutture dei servizi sociali. Dario ha inoltre dato notizia che sono state attivate le Unità speciali di continuità assistenziale che potranno andare a domicilio e nelle residenze con ospiti Covid positivi in stretto collegamento con i medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Relativamente alla terapia domiciliare con Idrossiclorochina (hcq) per pazienti con infezione da Sars-cov-2 con sintomi lievi o moderati la professoressa Francisci ha spiegato

“si tratta di un farmaco antimalarico, in uso da oltre 70 anni, impiegato anche per la sua azione immuno-modulante nei pazienti affetti da artrite reumatoide”.

Nel 2004, ricercatori statunitensi avevano evidenziato in laboratorio una forte attività antivirale di questo farmaco contro il coronavirus responsabile della SARS (2). Il farmaco interferisce inoltre con la glicosilazione dei recettori cellulari di SARS-CoV-2. Il medicinale

“va utilizzato per il trattamento di quei pazienti che presentano sintomi respiratori lievi e moderati e la durata della terapia è di 7 giorni. Vanno esclusi i pazienti cardiopatici, con retonopatie o affetti da favismo”.

“La somministrazione di questo farmaco a domicilio – ha spiegato la dottoressa Donatella Giaimo – ha comportato un’organizzazione non irrilevante che è stata definita attraverso un protocollo. Il farmaco, che va somministrato precocemente circa 48/72 ore dall’inizio dei sintomi, potrà essere prescritto dal medico di medicina generale, è a disposizione nel territorio regionale in quantità sufficienti e sarà distribuito dalla Protezione civile ai centri di salute”.