Terremoto: l’ospedale di Terni convoca l’unità di crisi

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Morto dopo un pugno, espiantati gli organi
   

A seguito del terremoto, l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ha attivato il piano previsto per la gestione delle maxi emergenze e alle ore 6,40 ha convocato l’unità di crisi che, per far fronte all’arrivo di pazienti dalle aree colpite dal sisma, ha concordato il blocco degli interventi chirurgici programmati rinviabili, l’accelerazione dei tempi di dimissione dai reparti medici e chirurgici, la ricognizione del personale disponibile, l’attivazione del centro trasfusionale per un check delle scorte di sangue, della Farmacia, della COOSP per servizi di trasporto e pulizie, della SOGESI per incrementare le disponibilità legate alla sterilizzazione di strumenti chirurgici e alla teleria. In merito alla disponibilità di posti letto è stato ricondizionato immediatamente un reparto al terzo piano con 18 posti letto e altri 6 sono disponibili presso la Day Surgery. Intanto, il servizio Trasfusionale è stato potenziato con apertura prolungata fino alle ore 14 per accogliere i donatori di sangue che sono arrivati da questa mattina coordinati dall’Avis. Alle ore 12, nella seconda riunione dell’Unità di Crisi, all’ospedale di Terni non risultava nessuna richiesta di disponibilità di posti letto da parte del 118, ma il Pronto Soccorso ha gestito due casi correlati al terremoto: un’anziana di Terni ricoverata in Cardiologia per un infarto causato dallo spavento e un bambino di Amatrice arrivato autonomamente con i genitori, che ha riportato un lieve trauma cranico da crollo di tetto ed è al momento ricoverato in Pediatria sotto osservazione. L’unità di crisi ha concordato di mantenere per tutta la giornata libere e pronte con strumenti e personale medico e infermieristico 6 sale operatorie, predisponendo per domani il parziale ripristino delle attività chirurgiche programmate, con particolare riguardo agli interventi oncologici e ad alta priorità, sottolineando l’inderogabile esigenza di preservare la sala 1 (emergenza-urgenza) al fine di rispondere con la necessaria tempestività all’emergenza relativa al terremoto. Potenziato l’organico del Pronto Soccorso, la Direzione di Presidio ha confermato la predisposizione di un’area di degenza da destinare ad eventuali pazienti provenienti dalle aree colpite dal sisma.