Spoleto: i detenuti aiutano la comunità

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Prosegue il progetto sperimentale per l’impiego di detenuti in lavori di pubblica utilità presso l’ASE di Spoleto, avviato nel mese di marzo in attuazione del protocollo d’intesa siglato a novembre scorso tra Amministrazione comunale – Assessorato alle Politiche sociali, Casa di Reclusione di Spoleto e Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia di Spoleto. In questi giorni le attività di manutenzione stanno interessando alcune aree verdi del centro storico della città (giardini Casina Ippocastano e viale Giacomo Matteotti). Sono stati già completati lavori di manutenzione del verde nella zona del Cimitero Monumentale, della chiesa San Pietro, a Piazza Campello, attorno alla nuova sede della Prociv e in molte della fioriere diffuse nel territorio.  “Desidero ringraziare i quattro uomini che stanno lavorando con grande responsabilità e abnegazione – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Cardarelli. Alla soddisfazione per essere riusciti ad avviare un progetto dal grande valore sociale, si aggiunge il piacere di vedere quanto attaccamento alla cosa pubblica e alla comunità di adozione stiano manifestando quotidianamente attraverso il proprio impegno e il proprio lavoro. Un ringraziamento anche alle istituzioni che hanno reso possibile questo progetto, la casa di Reclusione di Maiano, l’ufficio di Esecuzione Penale Esterna e il Magistrato di sorveglianza”. Il progetto infatti intende promuovere il reinserimento sociale anche attraverso l’occupazione in attività di pubblica utilità, da effettuarsi durante il periodo di espiazione della pena, garantendo al contempo ai detenuti l’acquisizione di competenze e conoscenze professionali spendibili nella fase post detentiva. Le attività sono svolte dai detenuti a titolo completamente gratuito, assumendo così una valenza simbolica “risarcitoria” nei confronti della collettività cittadina che si avvarrà proficuamente di tali interventi manutentivi, altrimenti non realizzabili a causa della scarsità di risorse pubbliche disponibili. Il progetto, sulla scorta di questa prima esperienza, proseguirà con l’individuazione di ulteriori detenuti per le fasi successive che si protrarranno fino alla fine del 2016, con la possibilità di essere poi prorogato ed anche ampliato.