Santopadre: “Classifica penosa, ne usciremo con Bisoli e la squadra”

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La sconfitta di Ascoli brucia ancora. La classifica è tornata ad assumere connotati non positivi e la gente che mormora e sbuffa, rispetto alle prestazioni e ai risultati della squadra di Bisoli, comincia ad aumentare di numero e a fare rumore. Il Presidente Massimiliano Santopadre, alla ripresa degli allenamenti, dopo l’1-0 del “Del Duca”, analizza il momento e parla dell’immediato futuro.

“Ho indetto la conferenza perché il momento è delicato e prima che si creano dei vespai, che è difficile controllare, vengo qui a chiarire, perché credo che sia giusto. Ho parlato con la squadra, stiamo cercando di creare la “quadra” che ancora non è stata trovata. Questo è un gruppo unito al proprio allenatore e alla società. Me ne hanno dato conferma anche durante il colloquio che abbiamo avuto oggi. Malgrado la classifica penosa, con questo gruppo e con questo allenatore dobbiamo uscire dalla palude. Dobbiamo accettare le critiche. Adesso anche le critiche sono importanti per poter uscire fuori. Confermo la mia più grande abnegazione, io ci metto la faccia. Ma lo faranno i giocatori e l’allenatore.  E’ una stagione che è iniziata molto in salita: non ce lo aspettavamo. Rimaniamo uniti, perché siamo convinti di uscirne fuori.

Brescia ultima spieggia per Bisoli? A prescindere dal risultato si proseguirà con Bisoli. Chi è in difficoltà non viene abbandonato. Questo non significa che deve stare tranquillissimo: neanche io lo sono. La tensione nel fare il Presidente è sempre altissima. Ribadisco la fiducia nell’uomo e nell’allenatore. Anche Bisoli è cosciente del periodo negativo.

Abbiamo rivisto insieme la partita di Ascoli: non abbiamo giocato bene, ma le nostre cinque palle gol ce le abbiamo avute. Ci ha penalizzato l’episodio. Cacia ha fatto una bella giocata. Se tutto quello che fa Bisoli viene paragonato a Camplone, così tranquillizziamo le vedove. Camplone è un ottimo allenatore ha chiuso un ciclo e non tornerà mai ad allenare il Perugia. L’ho già richiamato una volta. Non si può paragonare Bisoli con Camplone. Sono due allenatori completamente diversi e uomini diversi.

Il nostro allenatore non vuole legarsi ad un modulo e non ad una tattica fissa.

Se il Perugia avesse avuto diciotto punti non ci sarebbero stati riunioni, confronti duri con i calciatori e conferenze. Oggi sto qui e accetto critiche. Io sono avvelenato ed incazzato duro: la squadra la rimettiamo in sesto. Vogliamo troppo bene a questa società: o storti o morti raddrizzeremo questa stagione

Ridimensionare gli obiettivi inziali? Dobbiamo ridimensionarli. Se la classifica dice che siamo ad un punto dai play-out, devo guardarmi dietro. Sono ancora convinto che siamo una squadra  forte e che abbiamo un ottimo allenatore. Pensiamo a fare i cinquanta punti, poi vediamo. La rosa? Se mettessi sul mercato i nostri giocatori, entro dieci giorni troverebbero squadra. Forse non siamo stati bravi come società a far sì che questi giocatori siano subiti diventati una squadra.

Le dichiarazioni di Bisoli? Sto un po’ in mezzo. Bisoli ama il suo lavoro e i suoi ragazzi. A fine partita cerca di esaltare, le cose che ha visto di positivo. Dopo Ascoli – Perugia ero molto più tifoso e sentendo il mister e le sue dichiarazioni sono rimasto un po’ così anche io. Poi riguardando la partita ho capito casa voleva dire. Non mi ricordavo le occasioni: ne abbiamo creato almeno cinque.  Cosa ci aspettiamo di vedere il Brasile di Junior e Falcao?. Ho visto altre partite del campionato di serie B e non ho visto altre squadre creare così tanto”.