San Marco, inaugurata la nuova viabilità e presentati altri interventi

274

IL SINDACO ROMIZI: “QUI SPERIMENTATO UN METODO CHE FA GIÀ SCUOLA”

   

Il Comune di Perugia, in collaborazione con l’Università degli studi, ha inaugurato oggi, 27 maggio, la nuova viabilità di San Marco facendo il punto anche su altri progetti che interessano il quartiere.

A prendere la parola sono stati l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia, l’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini, il professore Mariano Sartore del dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi, con le conclusioni del sindaco Andrea Romizi e del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco.

Hanno partecipato anche il prefetto Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai, rappresentanti delle forze di polizia e delle forze armate, l’assessore allo sport Clara Pastorelli, il presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi, i consiglieri comunali Francesco Zuccherini, Nicola Paciotti, Francesca Renda, esponenti dell’associazionismo locale tra cui Francesco Casinini e numerosi residenti.

Ad animare la mattinata anche il MercaTezio e i bambini della scuola primaria Rodari che, accompagnati dalla preside Francesca Volpi e da quattro docenti, con la collaborazione di Marco Piccardi, artista di strada, hanno disegnato con vernice lavabile sul vecchio tratto viario ora chiuso: un gesto simbolico di riappropriazione degli spazi da parte della comunità.

La nuova viabilità connette strada San Marco-Cenerente con il terminal bus e, da questo, attraverso la rotatoria, con strada Perugia-San Marco. In tal modo è stato alleggerito il carico veicolare che interessava l’intersezione con via dell’Acquario, porta d’ingresso alla parte più antica dell’abitato. Il tratto stradale fra via dell’Acquario e la nuova bretella – in prossimità dei nuovi parcheggi -, come detto, è stato chiuso e destinato ad altri usi pubblici.

L’intervento sulla viabilità, frutto di un investimento complessivo di 538mila euro, ha riguardato un’area caratterizzata da funzioni essenziali per il quartiere, fra cui il palazzetto dello sport, il campo sportivo, una zona verde molto estesa, il centro commerciale e il nodo terminal bus.

Il nuovo assetto è scaturito da un articolato confronto con la cittadinanza che fa parlare l’assessore Scoccia di “un primo, importante esempio di urbanistica partecipata a Perugia”. Il Comune ha infatti raccolto proposte progettuali in accordo con i residenti del quartiere; così è nata una proposta di riqualificazione complessiva avanzata dal dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi sotto il coordinamento del professore Sartore.

“Quanto fatto a San Marco è frutto di un percorso significativo non solo per questo territorio ma per tutta la nostra città – ha rimarcato Scoccia -. Esso ha portato alla costruzione di una centralità in un quartiere dove mancava la connessione tra area storica e nuove urbanizzazioni. Partendo dalla ricerca di soluzioni per criticità legate al traffico, ci siamo riappropriati di una parte della città priva di funzione dotandola di spazi verdi, pedonali e ciclabili. E quanto realizzato finora è solo una fase di un iter destinato a continuare, e non solo qui. A San Marco, infatti, abbiamo sperimentato un laboratorio progettuale che ha già dato il via a percorsi partecipativi in altre zone, come Ponte San Giovanni. Per questo ringraziamo l’Università, gli studenti e tutte le realtà locali che hanno animato un processo innovativo e proficuo in sinergia con i nostri uffici”.

Sulla fase partecipativa si è soffermato il professore Sartore: “Il nuovo assetto dell’area scaturisce da una lunga procedura di reale partecipazione degli abitanti e delle associazioni locali alle scelte che riguardano il loro futuro. Quello che è stato elaborato attraverso decine di incontri è un progetto caratterizzato da aspetti altamente innovativi sotto il profilo micro-urbanistico e pensato per stimolare e rafforzare la dimensione comunitaria del quartiere. Un esempio di mobilitazione collettiva finalizzata al perseguimento del bene comune, di cittadinanza che si fa protagonista delle scelte che la riguardano. Tutto questo è stato possibile anche grazie all’apertura dimostrata dal decisore pubblico. La speranza è che questa esperienza, qui a San Marco, rappresenti solo l’inizio di un processo finalizzato a costruire un futuro migliore e condiviso e, su scala sovralocale, possa essere migliorata, perfezionata e replicata al punto da divenire prassi nella gestione della cosa pubblica”.

La nuova viabilità, integrata in uno spazio verde dotato di percorsi pedonali che connettono il terminal bus al palazzetto e all’area residenziale e commerciale del quartiere, rientra in una progettualità più vasta, che conta su finanziamenti di diversa provenienza.

“Sono sostanzialmente ultimati anche gli interventi per la rete fognaria sul versante che giunge fino al fosso di San Marco”, ha anzitutto ricordato l’assessore Numerini. Diverse, su questo fronte, le opere idrauliche realizzate per un importo di 200mila euro. In particolare, è stato sostituito un tratto di linea fognaria ormai ammalorato (Umbra Acque ha fornito parte delle tubazioni), sono stati realizzati pozzetti per rallentare la velocità di caduta dell’acqua. Un ulteriore intervento di protezione idraulica del versante è consistito nella realizzazione di un sistema di otto briglie in blocchi di calcestruzzo (altezza media 2,5 metri) attraverso cui l’acqua compie salti per diminuire la propria energia per un dislivello di oltre 30 metri. Il letto di scorrimento è stato riempito con pietre di grossa taglia per rallentare ulteriormente lo scorrimento dell’acqua ed evitare l’erosione del terreno di riporto. Infine sono stati riconnessi gli allacci fognari saltati per via dell’ammaloramento della linea fognaria.

“Il quadro degli interventi per San Marco – ha continuato Numerini – si arricchirà poi con quelli previsti dal progetto da circa 968mila euro finanziato grazie al Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano dell’allora Ministero della Transizione Ecologica”. Tale progetto contempla tre tipi di azioni: di riforestazione, di recupero delle acque e come strategia di gestione del territorio in un’ottica ecologica, biologica e paesaggistica. Quasi ultimate le verifiche da parte degli uffici competenti sulla progettazione esecutiva di queste misure.

L’assessore ha ricordato che la progettazione e realizzazione dei lavori è stata seguita dall’Unità operativa Mobilità e infrastrutture (dirigente Margherita Ambrosi), in particolare dai tecnici Stefano Betti e Riccardo Costantini, mentre l’illuminazione è stata curata dall’Area Governo del territorio e smart city (dirigente Gabriele De Micheli); ha poi ringraziato anche Umbra Acque per la collaborazione nei lavori per la rete fognaria, Assisi Strade srl dei fratelli Gianni e Lucio Mencarelli per l’esecuzione della nuova viabilità e Edilizia Castellini per quelli relativi al sistema fognario.

Il sottosegretario Prisco, che era assessore all’urbanistica quando fu avviato l’iter del progetto, ha sottolineato che “i risultati conseguiti si devono alla sinergia fra ente locale, ateneo, residenti e associazioni nell’ambito di un percorso che si è tradotto per tutti anche in un importante processo di riqualificazione sui bisogni di chi vive il quartiere”; per questo poi “l’amministrazione ha replicato anche altrove questa modalità operativa”. L’esperienza di San Marco dimostra inoltre che “risposte e soluzioni arrivano se c’è una forte spinta del territorio e un’amministrazione capace di confrontarsi. Qui abbiamo raccolto il grido della cittadinanza per la pericolosità di una strada e che rifiutava il progetto precedente, in un quartiere che non aveva né una piazza né un parco per la comunità. Il sindaco prese un impegno e oggi è bello vederlo realizzato con la prospettiva di andare avanti anche con le successive parti dell’opera”.

“Il metodo utilizzato per San Marco è quello del fare le cose insieme abbandonando la dimensione dei progetti calati dall’alto – ha infine detto Romizi -. Abbiamo appreso molto: anzitutto che quando si interviene in una parte della città il vero tema non sono mai il verde o le infrastrutture, ma le persone. Siamo cambiati insieme al progetto e ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a crearlo e realizzarlo, dal professore Sartore agli studenti, alle realtà della zona e agli uffici comunali che hanno governato questo processo. Il metodo San Marco sta facendo scuola: il cammino proseguirà”.