Ronzoni: “Nessuna guerra interna alla UIL”

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Regionalizzazione percorso condiviso avviato da tempo Perugia, 4 febbraio 2023.

   

“La regionalizzazione è una questione politico-organizzativa che mira allo snellimento burocratico e alla razionalizzazione delle risorse, non a penalizzare o ridurre la rappresentanza territoriale. Comprendo la preoccupazione degli iscritti e delle iscritte della FPL della provincia di Terni e delle altre strutture provinciali in tutta Italia, ma non è nell’interesse della UIL né tanto meno nelle nostre intenzioni abbandonare i territori. Al contrario, garantiamo che il processo di regionalizzazione si realizzerà a livello politico e gestionale, ma che il presidio territoriale resterà e lavorerà ancora più capillarmente per portare avanti il proprio percorso.” Il Segretario Organizzativo della UIL Emanuele Ronzoni, presente ieri al Consiglio Regionale UIL-FLP Perugia Umbria presso l’Hotel Giò, risponde così ai malumori emersi in questi giorni sullo scioglimento della Funzione Pubblica della UIL di Terni in vista della regionalizzazione. “La regionalizzazione – continua Ronzoni – è un percorso che la UIL ha iniziato sin dal 2012, una scelta votata e condivisa unanimemente che porterà uno snellimento burocratico, pensiamo soltanto all’eliminazione di tante strutture che appesantiscono la macchina organizzativa e rallentano i processi. Il nuovo assetto organizzativo regionalizzato permetterà una razionalizzazione delle risorse, che debbono essere utilizzate per fare più attività per gli iscritti e non soltanto per pagare i dirigenti.” Per quanto riguarda le notizie comparse nei giorni scorsi sulla stampa in merito a un volantino anonimo che sarebbe circolato tra gli iscritti con attacchi diretti alla Segreteria nazionale in merito al commissariamento della FPL, Ronzoni smentisce con decisione l’esistenza di uno scontro interno alla UIL. “Come abbiamo già chiarito in una nota pubblicata lo scorso 1 febbraio su Il giornale in risposta alla notizia uscita sulla stessa testata in merito una presunta guerra intestina nella nostra organizzazione, l’azione di gestione straordinaria della FPL – dice Ronzoni – è stata deliberata all’unanimità dall’Esecutivo della Confederazione lo scorso 30 novembre dopo che è emersa l’esistenza di tessere consegnate a molti iscritti false e difformi da quelle confederali, che sono le uniche che possono attestare l’iscrizione alla UIL, così come scandito nello Statuto, che in questi casi prevede l’adozione dei provvedimenti di commissariamento ed espulsione.” “Tutte le associazioni vivono la propria vita democratica nel rispetto delle regole che si sono date e che sono impresse nello Statuto. La UIL è un’organizzazione democratica che fa dello Statuto e del regolamento l’asse portante della propria azione. Se manca il rispetto delle regole, bisogna intervenire: questo è successo nella gestione straordinaria della FPL nazionale. Stiamo cercando di mettere in sicurezza e in ordine una grande categoria, abbiamo registrato delle inevitabili difficoltà sul fronte organizzativo e gestionale sulle quali stiamo intervenendo e, come abbiamo già comunicato, affideremo a una società esterna un audit specifico per capire le cause delle problematiche emerse e della presunta gestione non conforme al nostro Statuto.” “Nella stessa direzione siamo andati nell’affrontare la situazione di una struttura territoriale come quella di Terni, perché anche lì abbiamo riscontrato una difformità rispetto alle regole statutarie e regolamentari che ci siamo dati come organizzazione sindacale. Ieri abbiamo quindi deciso il commissariamento e la gestione straordinaria della FPL di Terni. La nostra priorità è salvaguardare l’immagine dell’organizzazione, la sua attività politica, la sua gestione. Se ci sono azioni organizzative, amministrative o politiche che possono ledere l’immagine della UIL, noi dobbiamo intervenire ed è quello che abbiamo fatto su Terni. Se qualcuno pensa di utilizzare il tema della regionalizzazione come causa del commissariamento è fuori strada.” La riorganizzazione della UIL, secondo Ronzoni, è tesa a rendere il sindacato più efficace e dinamico nello svolgere le sue attività e perseguire i suoi obiettivi di difesa dei diritti e tutela delle persone. “Un’organizzazione più snella e leggera drena meno energie internamente e permette di liberarle in favore degli iscritti e delle persone che sono al centro del nostro impegno. Viviamo in una società in cui alcuni valori per noi fondamentali si stanno perdendo, come la solidarietà e la condivisione. Noi abbiamo fatto la scelta di essere il sindacato delle persone, di mettere al centro gli individui in quanto tali, non solo quelli che hanno diritto di cittadinanza ma anche quelli che sono gli ultimi, quelli a cui nessuno pensa, quelli che si trovano in difficoltà, quelli che restano indietro rispetto a una società che si muove velocemente. Noi pensiamo di doverci impegnare ancora di più per queste persone e per questo stiamo chiedendo sia al Governo nazionale che ai Governi regionali di adottare delle politiche che rispondano alle loro esigenze. Chiediamo in primis la redistribuzione della ricchezza, che avviene ad esempio attraverso una riforma fiscale e un taglio del cuneo fiscale per i salari, per i pensionati. Chiediamo un rinnovo dei contratti, ci sono 7 milioni di lavoratori in questo momento con contratto scaduto e non rinnovato. Chiediamo di liberare risorse, di investire sul lavoro, di dare certezze ai giovani, di sostenere la lotta al precariato. In Spagna sono stati aboliti i contratti a termine, una scelta coraggiosa da parte del Governo che sta investendo sui contratti a tempo indeterminato. Nel nostro paese il mondo contrattuale è una giungla, i giovani arrivano ad avere contratti anche giornalieri. Per noi questo è inaccettabile, chiediamo al Governo di mettere in campo delle politiche attive del lavoro con una programmazione e non interventi-toppa che tamponano temporaneamente un problema senza avere alcun impatto sul sistema.” “Sul fronte sanitario, chiediamo che infermieri, medici e OS che chiamavamo eroi nel periodo più drammatico della pandemia non vengano dimenticati, che si facciano investimenti sulla programmazione sanitaria per coprire i posti sanitari mancanti. Ancora, sulla previdenza chiediamo che pensionati e pensionate vedano finalmente riallineato il loro potere d’acquisto Per questo ci stiamo battendo, anche a livello territoriale. In Umbria i servizi sanitari sono in sofferenza, la medicina di prossimità è a rischio, si chiudono ospedali. Noi – conclude Ronzoni – vogliamo sensibilizzare il Governo nazionale e regionale su questi temi, è necessario invertire urgentemente la rotta per poter guardare a un futuro con più uguaglianza, più tutele e più diritti.”