(Ri)Scoperto affresco di Raffaello a Perugia!

2599
Foto Marcello Castrichini

(Ri)Scoperto affresco di Raffaello a Perugia! 30 anni fa l’opera, sita all’interno dell’oratorio di Sant’Agostino (quartiere Porta S.Angelo), era stata attribuita al Maestro da Todini, oggi a confermarlo è Tomio.

   

A Perugia, si continuano a scoprire o, meglio a riscoprire, capolavori artistici dal valore inestimabile. Dopo oltre 30 anni, infatti, si è tornati a parlare dell’oratorio di Sant’Agostino di Perugia (sito nel quartiere di Porta Sant’Angelo) e, in modo particolare, della Crocifissione contenuta al suo interno. Tre decadi fa, Filippo Todini, considerato il massimo esperto di arte umbra del Rinascimento, analizzando questo affresco lo aveva attribuito al maestro Raffaello. Oggi, questa intuizione del Todini ci è stata confermata da Luca Tomio, storico dell’arte milanese ormai umbro di adozione. Lo storico, che si sta dividendo tra Marche e il capoluogo umbro per le riprese di un documentario dedicato proprio a Raffaello (ricorrono, infatti, i 500 anni dalla sua morte) e intitolato “Raffaello. Il genio sensibile”, ha avuto modo di visitare l’opera e di confermare quanto detto da Todini. Secondo lo stesso Tomio:

“Non è certo un caso che l’alba di Raffaello si trovi a Perugia, in uno stile già innovativo ma ancora debitore dei modi sia di Pintoricchio che di Perugino al Collegio del Cambio”.

Durante la visita, favorita dall’attuale Amministrazione Comunale e dal Sodalizio Braccio Fortebracci, Tomio è stato accompagnato dal priore Reginaldo Ansidei, da Guido Barbieri, comandante del Nucleo CC Beni Culturali dell’Umbria, da Giovanna Giubbini, Soprintendente ai Beni Archivistivi dell’Umbria, ma anche da Marcello Castrichini, celebre restauratore che, 30 anni fa aveva analizzato l’opera insieme a Todini. Castrichini ha confermato quanto detto da Tomio, ovvero una particolare e innovativa tecnica adottata nella realizzazione dell’opera, ricordando, tra l’altro che anche il Guardabassi nel suo famoso Indice di metà ’800, menzionava l’opera come di mano del “miglior allievo di Perugino”. Perugia, quindi, non smette mai di stupirci e continua a regalarci emozioni.

Michele Mencaroni