Rinnovo CCNL agroalimentare: celebrato l’attivo sindacale unitario umbro

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Dopo gli attivi unitari nazionali e la discussione con Rsu e lavoratori, la bozza della piattaforma per il nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) del comparto agroalimentare ha iniziato il giro delle regioni d’Italia per essere dibattuta. Giovedì 21 maggio è toccato ai rappresentanti regionali dell’Umbria che, infatti, si sono incontrati all’hotel Giò di Perugia. Al tavolo, in particolare, c’erano i segretari territoriali e regionali Daniele Marcaccioli e Stefano Tedeschi di Uila (Uil agroalimentare) Uil, Michele Greco di Flai (Federazione lavoratori agroindustria) Cgil e Dario Bruschi di Fai (Federazione agricola alimentare ambientale industriale italiana) Cisl. Ospite dell’evento, il segretario nazionale di Uila Uil Guido Majrone.

”Oggi siamo qui – ha spiegato Majrone – per esaminare gli emendamenti derivati dalle consultazioni sui posti di lavoro e inviarli, poi, alle segreterie nazionali. Il 25 e 26 maggio a Cervia si terrà l’assemblea nazionale con tutti i rappresentanti regionali per vedere quali emendamenti accogliere e quali respingere prima di inviare la piattaforma alla nostra controparte”.

Al tavolo, ogni rappresentante sindacale ha fatto il punto sulla situazione dei lavoratori del comparto in Umbria e sulle aspettative rispetto al rinnovo del Ccnl.

“L’Umbria – ha detto il segretario territoriale di Perugia, Daniele Marcaccioli – vive, purtroppo, anche nel settore dell’agroindustria, un momento delicato. Pensiamo alla situazione di Nestlè o Colussi, fra le altre. Per il rinnovo del Ccnl, che avrà la sua naturale scadenza a novembre 2015, ci prepariamo al confronto con Federalimentare certi di tre punti fermi nel documento: contrattazione, centralità e regime solidaristico del contratto. Per quest’ultimo, attraverso enti bilaterali e fondi, sosteniamo l’aumento economico del contratto e, contestualmente, strumenti di risparmio per il lavoratore”.

“A livello locale, a seguito delle assemblee che abbiamo fatto in diversi posti di lavoro – ha continuato Greco –, è emersa l’esigenza di una tutela in più per i lavoratori a tempo determinato, precari che, in questa fase di riforma del mercato, potrebbero essere soggetti anche a esclusioni improvvise. Abbiamo a che fare con stagionali che lavorano da anni e anni con le stesse aziende, quindi dobbiamo trovare misure specifiche per tutelare le richiamate e favorire così il consolidamento di rapporti lavorativi che sappiano valorizzare anzianità del lavoratore e professionalità acquisita nel tempo”.

“I problemi principali del settore – ha aggiunto Bruschi – sono quelli relativi ai volumi, con una miriade di aziende che oggi stanno facendo i conti con la crisi. Siamo preoccupati, ma scommettiamo sul rilancio del settore che faccia, oltretutto, da traino ad altri e all’economia del Paese, grazie anche alle situazioni messe in campo dall’Europa, al calo del dollaro e del prezzo del greggio o all’Expo, fra l’altro”.

Il segretario Majrone, poi, ha offerto a tutti i presenti una sintesi della situazione del settore a livello nazionale.

“Il settore alimentare fortunatamente – ha concluso il segretario nazionale di Uila Uil – ha vissuto una crisi meno importante per esempio del manifatturiero o dell’edilizia. A fronte di un grave problema riferito alla domanda interna, cioè, sono aumentate le esportazioni perché i Paesi esteri hanno disponibilità all’acquisto del made in Italy. La nostra piattaforma, per questo, ha contenuti economici più ambiziosi rispetto a quelli di altri settori: riteniamo che il comparto dell’agroalimentare possa realmente iniziare a ridistribuire ai propri lavoratori la ricchezza in aumento nel Paese”.