Rinnovato il protocollo d’intesa sulla carta geologica unitaria fra Umbria, Toscana, Marche ed Emilia Romagna

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Proseguirà anche nella prossima legislatura il rapporto di collaborazione tra Regione Umbria e Toscana, Emilia Romagna e Marche per lo sviluppo di politiche e applicazioni tematiche comuni in materia di rilevamento, conservazione e diffusione dell’informazione geologica. Lo ha deciso la giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore Stefano Vinti, rinnovando per ulteriori cinque anni l’apposito Protocollo d’intesa che era stato sottoscritto nel 2012 con le altre tre amministrazioni regionali del Centro Italia.

“Le Regioni Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria hanno avviato una stretta collaborazione fin dagli anni Novanta  per la realizzazione della cartografia geologica – ha affermato l’assessore Vinti – proponendo, anche all’interno del progetto nazionale Carg (Cartografia geologica), originali sviluppi e soluzioni tecniche relative a rilevamento, conservazione e diffusione dei dati. Nel corso degli ultimi anni abbiamo intrapreso politiche rivolte a soddisfare, in misura rilevante, le esigenze conoscitive degli aspetti geologici del territorio con la partecipazione di enti pubblici e operatori privati. Proprio per questo scopo abbiamo anche potenziato le nostre strutture in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie. Questo impegno ha permesso di rendere disponibile per l’intero territorio di competenza la cartografia geologica in gran parte informatizzata a scala di dettaglio uno a 10mila oltre che alcuni servizi web e di stampa innovativi e di sicuro interesse”. “La gestione delle risorse idriche, geotermiche e naturali in senso lato e l’attenuazione dei rischi idrogeologico, sismico e tecnologico – ha, poi, sottolineato Vinti – sono tematiche che interessano con profili di analogia i territori delle quattro regioni nel protocollo, dove sono ricompresi, in particolare, i distretti idrografici dell’Appennino settentrionale e di quello centrale. La conoscenza di tali tematiche si basa proprio, a sua volta, su una corretta e dettagliata conoscenza degli aspetti geologici”.

Tra le attività che proseguiranno nei prossimi anni è prevista l’individuazione di un’area pilota tra Toscana e Umbria per l’omogeneizzazione dei depositi pliocenici e quaternari lungo la zona di confine tra le due regioni, nell’area ad ovest del Lago Trasimeno. Da qui, definizione e realizzazione di una legenda coordinata dell’area, partendo dalle banche dati geologiche regionali del Centro di geotecnologie dell’Università di Siena, e di una carta geologica per un’area totale di circa 2.700 chilometri quadrati. Queste attività si andranno ad aggiungere a quelle che la Commissione tecnica di coordinamento interregionale sta portando avanti, riguardanti l’omogeneizzazione delle unità geologiche per l’intero territorio delle quattro regioni a partire dalla scala 1 a 250mila in modo da avviare il lavoro su un primo livello gerarchico in base al quale individuare le varie criticità e produrre una prima legenda. Con questo, inoltre, l’omogeneizzazione delle unità geologiche lungo la zona di confine tra Marche e Umbria, la redazione del documento descrittivo dei fabbisogni per giungere all’obiettivo di una Carta geologica unica a scala 1 a 10mila per il territorio delle quattro aree regionali e la predisposizione del programma operativo delle indagini tra l’Istituto nazionale di fisica nucleare e la Regione Umbria per la realizzazione della carta regionale della radioattività naturale.