Rifiuti, ecco i 13 Comuni Ricicloni dell’Umbria

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Rifiuti, ecco i 13 Comuni Ricicloni dell’Umbria. 9 nel ternano e 4 nel perugino. Legambiente premia le amministrazioni virtuose. Terni e Assisi gli unici due sopra i 20.000 abitanti

   

Quest’anno sono ben tre i comuni umbri, quelli di Calvi dell’Umbria, Otricoli e Arrone, tutti in provincia di Terni, che sono anche annoverabili tra i Comuni Rifiuti Free e premiati a livello nazionale.

Ecco i dati, quantitativi e qualitativi, relativi alla raccolta differenziata in Umbria. Numeri utili per fare un bilancio di quella che è la situazione attuale del ciclo dei rifiuti, ma anche per tracciare prospettive future. Dal quarto Ecoforum regionale sull’economia circolare, tenutosi ad Assisi (promosso da Legambiente Umbria in collaborazione con Arpa Umbria), arriva la fotografia  della nostra regione. Ad aprire i lavori, coordinati da Enrico Fontana di Legambiente nazionale, è intervenuto il Senatore Luca Briziarelli, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Durante la prima sessione sono intervenuti Franco Graziosi della Cartiera di Trevi, Valentina Meschiari di Corepla e Daniela Riganelli di Novamont. Il primo blocco si è concluso con un focus specifico su un tema molto attuale in Umbria, e in particolare nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2016/17, quello dei rifiuti edili, a cura di Antonio Pergolizzi.

I dati ufficiali, presentati da Luca Proietti, direttore generale Arpa Umbria, relativi alla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti dell’anno appena passato, dimostrano chiaramente che, sebbene la raccolta differenziata in Umbria sia oggi al 66,1% come dato regionale, raggiungendo così solo nel 2019 l’obiettivo nazionale del 65% previsto per il 2012, interi sub-ambiti sono in colpevole ritardo anche rispetto a questo obiettivo rappresentando un freno importante per il raggiungimento degli obiettivi, ben più ambiziosi che la Regione si era data. L’Umbria attuale infatti va dal quasi 90% di differenziata di comuni del ternano come Calvi dell’Umbria, Otricoli e Arrone, a percentuali troppo basse di differenziata, per di più associate ad elevati valori di produzione rifiuti pro capite, come avviene in Comuni anche di discrete dimensioni come Nocera Umbra e Montefalco, per arrivare in Valnerina in cui interi Comuni sono sprovvisti di raccolta differenziata.

I dati complessivi ci dicono che nella nostra Regione la produzione di rifiuti urbani (RU) nel 2019 è stata di 454.479 tonnellate, di cui 300.331 tonnellate raccolte in modo differenziato. La produzione complessiva risulta in diminuzione, rispetto all’anno precedente, di 6.044 tonnellate e la raccolta differenziata ha quindi raggiunto la percentuale del 66,1% con un aumento rispetto all’anno precedente del 2,7%.

COMUNI RICICLONI

Quest’anno sono 13 i Comuni Ricicloni umbri (quattro in meno rispetto allo scorso anno per via dei criteri ancor più stringenti utilizzati quest’anno) presentati e premiati da Maurizio Zara e Brigida Stanziola, presidente e direttrice di Legambiente Umbria. Tra le conferme vi è quella del capoluogo di provincia, Terni, il Comune di Assisi e il Comune di Narni che, restano ai vertici regionali; tra le new entry invece si segnala, nella categoria dei piccoli comuni, il comune di Bettona che finalmente può entrare in classifica vista la qualità raggiunta dalla raccolta dell’organico che negli anni precedenti era stato invece il motivo dell’esclusione.

Quest’anno sono ben tre i comuni umbri, quelli di Calvi dell’Umbria, Otricoli e Arrone, tutti in provincia di Terni, che sono anche annoverabili tra i Comuni Rifiuti Free, ossia quelle amministrazioni che hanno contenuto la produzione pro capite di secco residuo (indifferenziato) e altri rifiuti a smaltimento al di sotto dei 75 kg/anno/abitante, e che pertanto sono stati premiati anche a livello nazionale da Legambiente. Come descritto anche nelle precedenti edizioni, con il pacchetto europeo sull’economia circolare è cambiato il paradigma normativo comunitario e sono cambiati anche i criteri per entrare a far parte del gruppo dei virtuosi, l’obbiettivo minimo di legge di Raccolta Differenziata a livello regionale è stato innalzato al 72,3% con la DGR 34/2016, e oltre a questo si deve puntare in maniera spinta sulla qualità, sulle politiche di prevenzione del rifiuto e sulla massimizzazione del riciclo; per questo motivo è stato introdotto il parametro qualità della raccolta della frazione organica, per la quale oramai grazie ad Arpa Umbria, si hanno a disposizione i dati a livello comunale e sono ritenuti virtuosi solo i comuni che hanno una qualità media dell’organico superiore o uguale al 95%, ovvero con presenza di materiale non compostabile MNC inferiore al 5%.

Comuni Ricicloni – Comuni sotto i 5.000 abitanti: Calvi, Otricoli, Arrone, Montefranco, Attigliano, Ferentillo, Polino, Bettona, Valfabbrica, Piegaro.

Comuni Ricicloni – Comuni tra i 5.000 e i 20.000 abitanti: Narni.

Comuni Ricicloni – Comuni oltre i 20.000 abitanti: Terni e Assisi.

La seconda sessione si è concentrata sui fondi e sul PNRR (piano nazionale ripresa e resilienza) e sulle sfide per la gestione sostenibile dei rifiuti in Umbria. Sono intervenuti Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Stefania Proietti, sindaca di Assisi. Sulle principali novità normative e la nuova tariffazione è intervenuto Giuseppe Rossi di Auri. In questa sessione è stata illustrata la strategia che intende mettere in campo Gesenu per aumentare qualità e quantità della differenziata, con l’intervento di Massimo Pera. Il blocco si è concluso con l’intervento di Giuseppe Lanzi che ha illustrato il caso di Assisi con il progetto Fra Sole e Lorenzo Barucca di Legambiente che ha presentato il  progetto ECCO Economie Circolari di Comunità, promosso da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’Ecoforum è stato promosso da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Assisi e il supporto di Gesenu, Cartiere di Trevi, Novamont e il Progetto ECCO.