“Rendere esplicito il piano industriale della Ast”

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Ast Terni Foto ANSA

Le parole della Segretaria Fiom, Francesca Re David

“Per fortuna Terni ha preso una strada diversa da Taranto e Piombino, speriamo che finalmente sia reso esplicito un piano industriale che attende da tantissimo tempo”.

   

Così la segretaria generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, è intervenuta in merito alla vicenda di Ast nel corso dell’Agorà nazionale sulla siderurgia organizzata dal Pd a Terni.

Parlando più in generale, in collegamento video, del piano nazionale della siderurgia, ha sottolineato che con i sindacati

“nessuno lo ha discusso e neanche ci è stato vagamente presentato. Se ArcelorMittal, Terni, Piombino, nord-est e nord-ovest sono dentro questo piano – ha detto Re David – non lo sappiamo, i lavoratori non lo sanno”.

Inoltre, secondo la segretaria Fiom,

“il piano nazionale della siderurgia deve andare insieme al piano energetico, non si può parlare di innovazione se non si capisce come si ha l’energia elettrica con un certo costo, il gas e come si arriverà all’idrogeno nel futuro. Spero che di questi temi – ha auspicato la sindacalista – qualcuno ne stia discutendo. Questo qualcuno non siamo noi a nessun livello. A noi ci si aspetta di dire quello che succederà”.

“Dobbiamo aspettare il parere della commissaria Vestager e poi potremo sederci e parlarne. Però penso che sia un’occasione unica per dare risposte a un territorio e fare un progetto in cui, finalmente, chi è interessato non è qualcuno che viene da un altro continente e che ci vede come una provincia dell’impero, ma può considerare questo progetto nell’ottica di una strategia nazionale”.

Queste, invece, le parole del viceministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, intervenendo all’Agorà nazionale sulla siderurgia organizzata dal Pd a Terni. La procedura di cessione è in corso davanti all’Antitrust europeo, che dovrà dare il proprio parere in merito.

Todde ha ricordato che è

“un momento particolarmente felice per l’acciaio, i dati di Federacciai di ottobre, per otto mesi di produzione, registrano un 6% in più rispetto al 2019. Da un punto di vista di politiche industriale del Paese – ha continuato – serve una voce di tutti per dire che se non si riesce ad avere una visione di medio lungo periodo abbiamo perso un’opportunità. Credo che non ricapiterà di vedere un mercato così florido ed essere nelle condizioni frustranti di non poter rispondere alle esigenze di mercato”.

In merito al tema del piano siderurgico nazionale, secondo Todde

“avere una strategia condivisa è importante non tanto perché bisogna rispondere alle singole vertenze, cosa fondamentale e importantissima, ma perché se non non si danno linee guida a quelle che sono le strategie di produzione nazionali si contrappongono interessi e modi di produrre e si rischia di essere poco competitivi cone Paese perché si fa competizione in casa”. “Questo – ha concluso – non è accettabile, l’acciaio è il cuore della manifattura”.