‘Raccolti di Comunità’: quando l’agricoltura diventa un fattore sociale

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‘Raccolti di Comunità’: quando l’agricoltura diventa un fattore sociale. Presentato a San Giustino il progetto che punta all’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate e che vede protagoniste diverse cooperative sociali del territorio umbro

   

L’agricoltura coma fattore sociale e come opportunità di impiego per le persone svantaggiate. E’ stato presentato a San Giustino (sabato 10 ottobre), presso l’azienda agricola ‘Le Cascine’, il progetto ‘Raccolti di Comunità che vuole rendere più efficace il ruolo sociale dell’agricoltura, attraverso azioni terapeutiche, educative, ricreative e culturali.

L’obiettivo è sviluppare un modello innovativo di inclusione sociale attiva, attraverso la partecipazione della comunità composta da cittadini, imprese e istituzioni.

Raccolti di comunità vuole aumentare la disponibilità di strutture e percorsi finalizzati all’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate, per superare le barriere che rendono incompatibile il loro inserimento con gli attuali modelli economici.

Un progetto che vede protagoniste ben cinque realtà socio-cooperative: Ariel di Foligno (capofila), Fattoria Sociale di Spoleto, La Rondine a Maccarello di Città di Castello, l’Albero di Zaccheo di Città di Castello e l’Oasi Agricola di Orvieto.

Nel corso della presentazione, tenutasi nel suggestivo contesto di una serra, si sono susseguiti diversi interventi, a partire da quello di Riccardo Fanò, project manager di Raccolti di Comunità, passando per l’agronomo Roberto Paoletti, per Marco Romanelli Presidente Cooperativa La Rondine a Maccarello e per concludere con Ciro Trani, Presidente Cooperativa l’Albero di Zaccheo.

All’evento hanno fatto registrare la loro presenza anche Luciano Veschi, Presidente della Cooperativa La Rondine, Don Paolino Trani, direttore della Caritas di Città di Castello, Luca Secondi, Vice Sindaco di Città di Castello e l’Assessore alle politiche sociali del Comune di San Giustino, Andrea Guerrieri.

“E’ un progetto – dichiara Luciano Veschi – che dà un ulteriore impulso ad un’iniziativa che noi abbiamo avviato nel 2015, con la nascita della cooperativa La Rondine a Maccarello, dove diamo la possibilità a persone con disabilità di avere un contatto con la natura e allo stesso tempo ci aiuta a promuovere il tema del biologico e dei prodotti a chilometro zero.

L’agricoltura unisce, aggrega e contribuisce nel nostro territorio a creare un’immagine diversa dal semplice luogo dove si coltiva tabacco, che chiaramente ha delle finalità nocive”.

“Il vantaggio di questo progetto – dichiara Marco Romanelli Presidente della cooperativa La Rondine a Maccarello – è la contemporanea presenza delle principali realtà umbre che si occupano di agricoltura sociale. Insieme possiamo creare una filiera che garantisca maggiore occupazione alle persone svantaggiate e l’inserimento all’interno delle strutture di persone con disabilità, che possano dare corso pienamente al percorso di inclusione sociale”.

Lavoro, sociale e integrazione, ma anche l’esigenza di far quadrare i conti, come sottolinea Ciro Trani, presidente della cooperativa L’Albero di Zaccheo:

“Attraverso i bandi regionali riusciamo a sopravvivere, anche se non è facile. E’ chiaro che guardiamo con maggiore attenzione, soprattutto nel nostro caso, al reintegro nella società di persone che hanno avuto problemi con droga e alcol”.