“Quello che non ho”: Neri Marcorè a Todi e Perugia

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Dopo le felici esperienze di Eretici e corsari, Un certo Signor G e Beatles Submarine, Neri Marcorè torna sul palco come protagonista di “Quello che non ho”, uno spettacolo di teatro canzone nel corso del qualerecita e canta, accompagnato dalle voci e dalle chitarre di Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini.
Scritto e diretto da Giorgio Gallione, lo spettacolo, in scena al Comunale di Todi martedì 28 marzo e al Morlacchi di Perugia da mercoledì 29 marzo a domenica 2 aprile, si ispira a due giganti del nostro recente passato, Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De André, portando in scena il sentimento di indignazione civile del primo e le “anime salve” del secondo.
In equilibrio instabile tra ansia del presente e speranza del futuro, Quello che non ho èun affresco teatrale che si interroga sulla nostra epoca. Lo fa raccontando storie emblematiche, anche in chiave satirica, che mettono a nudo le contraddizioni della nostra società globalizzata, dove – come affermava Pasolini nel documentario La rabbia – continua ad esserci sviluppo senza progresso.
A questo tessuto narrativo, basato su episodi di cronaca internazionale, riflessioni di carattere economico e sociale, si incrociano le canzoni di Fabrizio De Andrè, da Khorakhané a Don Raffaè a Smisurata Preghiera – poesie in musica che passano dalle ribellioni e i sarcasmi giovanili alla visionarietà dolente delle “anime salve” e dei “non allineati” contemporanei.
Idealmente dallo spettacolo emerge un dialogo, etico e politico, tra le narrazioni dell’Italia e del mondo lasciateci in eredità da due artisti lontani tra loro ma curiosamente spesso in assonanza.

“Nelle ultime stagioni insieme a Neri Marcorè abbiamo molto frequentato il teatro musicale, costruendo spettacoli che guardavano sia al teatro civile che alla bizzarra giocosità del surreale” – commenta Giorgio Gallione – “Con Quello che non ho siamo di fronte a un anomalo, reinventato esempio di teatro canzone che, traendo linfa dalla visione del mondo e dalla poetica di Pasolini e De Andrè, prova a raccontare l’oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca di idee e ideali”. 

Così viaggiando “in direzione ostinata e contraria” si favoleggia del Sesto continente, un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica (grande 2 volte e mezzo l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di evoluti roditori, nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal (…dopo Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che lamentano la scomparsa di Clarabella(?!) dai gadget dell’acqua minerale; di guerre civili causate dal coltan, minerale indispensabile per far funzionare telefonini e playstation, di economia in “decrescita felice” che propone la pizza da un euro (una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo così un mosaico variegato di storie canzone che si muove tra satira, racconto e suggestione poetica.
Giovedì 30 marzo, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, Neri Marcorè partecipa all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffè del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offrirà al pubblico una degustazione dei propri vini.