Quando lo street food parla latino: alla Torre dei Lambardi si riscopre il cibo da strada degli antichi romani

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Quando lo street food parla latino: alla Torre dei Lambardi si riscopre il cibo da strada degli antichi romani. Degustazione promossa da Archeofood nell’ambito della manifestazione Trasimena Aruspicina e della mostra “Tarsminas, il lago etrusco”

   

Un ricercato lavoro su gusti e sapori di circa duemila anni fa per riproporli in versione aggiornata ma rispettosa della loro storia. Questo lo spirito della degustazione organizzata alla Torre dei Lambardi di Magione nell’ambito della manifestazione Trasimena Aruspicina.

L’iniziativa, ideata e organizzata da Umbria & Tastes – consorzio di promozione del turismo enogastronomico nel Cuore verde d’Italia – in collaborazione con ArcheoFood ha portato all’interno dello storico edificio, dove è allestita la mostra “Tarsminas, il lago etrusco. Vita quotidiana al Trasimeno attraverso le immagini del sacro” un cibo da strada risalente all’epoca romana: l’isicia omentata, l’antenato del nostro hamburger, preparato da una ricetta di Apicio, nome da sempre legato alla gastronomia, alle buone pietanze, alle cene succulente.

A proporla un duo che ormai fa rima con cucina dell’antichità: l’archeologo Paolo Braconi, già assessore alla cultura del comune di Magione negli anni Ottanta, e Marino Marini attento ricercatore della storia di ingredienti e sapori che ormai fa dialogare con familiarità le sue sapienti mani di cuoco con le ricette di Catone, Apicio, Maestro Martino da Como.

“Una forma di archeologia viva – spiegano i due promotori – che ha la stupefacente proprietà di dare struttura e sapore a periodi della storia dell’uomo che diversamente non sarebbe possibile comprendere. Un approccio alle meraviglie del passato che usa i sensi e il gusto per rapportarsi in modo anche personale con i colori, i profumi e i sapori relativi ai banchetti fastosi dell’antichità come alla genialità dei cibi più popolari. Il tutto in un miscuglio bellissimo di passione, curiosità e ricerca che hanno prodotto un sistema nuovo e fruttuoso di fare didattica ad ogni livello, per diffondere la preziosità delle radici storiche di un concetto di gastronomia che ha percorso millenni, contaminandosi culturalmente e rinnovandosi di continuo fino a diventare cucina italiana”.

“Un pubblico attento e curioso – commenta Vanni Ruggeri, delegato alla cultura del Comune di Magione – quello che ha partecipato alla visita guidata della mostra “Tarsminas, il lago etrusco” condotta dal curatore Alessio Renzetti, per poi immergersi nei profumi e nei sapori del cibo da strada dell’epoca. Ancora una volta le suggestioni offerte dal percorso espositivo realizzato nella Torre dei Lambardi, e in particolare la rappresentazione della vita quotidiana e della civiltà materiale dell’epoca, catalizzano eventi collaterali e stimolano esperienze di fruizione e di visita sempre nuove, che confermano un interesse ampio e diffuso sull’argomento, oltre ad indicare chiaramente direzioni e standard per una promozione culturalmente qualificante e metodologicamente aggiornata del territorio e delle sue specificità”.