Psicologo a scuola, i dirigenti umbri vorrebbero questa figura a sistema

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Vertice fra Ordine e Usr, Lazzari: «Vogliamo assicurare la migliore implementazione di questa esperienza». I numeri dell’esperienza in Umbria

   

PERUGIA – Nelle scuole dell’Umbria è risultata molto utile e apprezzata la presenza dello psicologo. Vista l’esperienza più che positiva, il 97,6 per cento dei dirigenti scolastici vorrebbe inserire “a sistema” la figura dello psicologo all’interno della scuola. Il dato emerge da un’indagine, effettuata fra i presidi, promossa da Ordine degli Psicologi dell’Umbria e Ufficio Scolastico Regionale, che proseguono l’attività di coordinamento dopo due anni di sperimentazione dalla firma del protocollo Cnop-Miur. L’Umbria fin da subito (anno scolastico 2020-21) è risultata la prima regione d’Italia per numero di scuole che hanno attivato la consulenza psicologica. Un dato che si conferma come emerso dalla nuova indagine, che ha permesso di fare il punto, monitorare e valutare le esperienze di psicologia scolastica presenti nelle scuole dell’Umbria nell’anno scolastico 2021-22. Da un primo monitoraggio, svolto a gennaio 2022 cui hanno risposto 83 istituti scolastici su 117 che hanno aderito al protocollo, risulta che l’84,3% del totale ha proseguito le attività di supporto psicologico (dopo il primo anno di progetto), confermando per il 64,2% il professionista dell’anno precedente, mentre un 8,4% ha avviato nuovi bandi di selezione. Più della metà delle scuole (il 54,2%) rimanendo entro le 80 ore previste dal protocollo, mentre il 26,5% ha superato le ottanta ore con un impegno economico aggiuntivo.

TEMPI E RISORSE Il 50,6 per cento dei presidi ritiene che non siano sufficienti 80 ore, e il 58,5% ritiene che sia indispensabile avere fondi economici dedicati (svincolati dall’emergenza sanitaria) e aggiuntivi per poter coprire almeno un intero anno scolastico.

Dall’indagine promossa da Ordine regionale e Usr, è emerso anche che, nelle scuole, sono stati principalmente studenti minorenni (72,5%) a rapportarsi con lo psicologo scolastico. L’attività svolta, per il 26,5 per cento ha riguardato solo sportelli di ascolto per tutti gli utenti della scuola, per il 24,5% sportelli di ascolto per studenti ed interventi psicoeducativi alle classi, per il 18,1% sportelli di ascolto per tutti interventi psicoeducativi alle classe e formazione al personale. Una successiva fase dell’indagine, svolta a fine maggio, conferma che i presidi, per oltre il 58%, vorrebbero la messa a sistema del servizio. Altro punto su cui tutti concordano, è l’importanza del poter dare soluzione di continuità al professionista già incaricato, pur mantenendo un certo grado di autonomia decisionale della scuola. Dall’indagine sono emerse varie proposte per il miglioramento del progetto e il superamento di alcune criticità.

IL VERTICE Nella giornata di lunedì l’Ordine, con il presidente David Lazzari ed Elena Arestia, referente del Gruppo di Lavoro “Scuola” dell’Ordine, hanno incontrato il dirigente dell’Usr Umbria Sergio Repetto. «Intendiamo sviluppare la collaborazione tra Usr, assessorato alla Scuola della Regione e Ordine per assicurare la migliore implementazione di questa esperienza», ha detto Lazzari.