Provincia di Perugia: la Stazione Unica Appaltante entra nel vivo

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La Stazione Unica Appaltante della Provincia di Perugia, a cui per il momento hanno aderito 16 Comuni che dovrebbero salire a 30 e con un probabile coinvolgimento anche del territorio ternano, sta entrando nel vivo anche se in un clima di incertezza dovuto alla difficile situazione che l’Ente sta vivendo in questa fase. Nella giornata odierna, alla Sala del Consiglio provinciale, si è tenuto il primo incontro operativo con i rappresentanti comunali a cui hanno partecipato il presidente dell’Ente Nando Mismetti, Silvio Ranieri dell’Anci, Ferdinando Gemma di Consip, il direttore provinciale del Settore affari generali istituzionali e legali Danilo Montagano. Quest’ultimo ha presentato la piattaforma informatica che servirà alla Stazione Unica Appaltante ed ai Comuni convenzionati per gestire le procedure di gara per i Comuni committenti. Il prodotto informatico – realizzato totalmente “in casa”, a costo zero a cura del Sistema Informativo  e-Government  – si rivolge ai Comuni, alle ditte interessate ed ai cittadini.  Infatti, gli strumenti impiegati vanno dall’utilizzo di metodologie standard per la semplificazione del processo amministrativo anche in un’ottica di dematerializzazione del procedimento, alla creazione di un linguaggio comune ed al “rilascio” di modulistica standard che facilita la fruizione del servizio sia da parte del Comune che dalle ditte interessate. La messa a disposizione, inoltre, di strumenti di programmazione servirà ad attivare importanti economie di scala. La Stazione Unica Appaltante Provinciale si avvale di una struttura dedicata con professionalità qualificate, garantendo supporto consulenziale e momenti formativi; cura, altresì, l’attivazione di importanti sinergie con soggetti istituzionali qualificati in materia (Consip S.p.a.) per facilitare l’accesso ai servizi e per organizzare momenti formativi e di confronto.  Nel fare i saluti  iniziali i presidente Mismetti non ha nascosto la sua preoccupazione circa il destino di questo Ente soprattutto all’indomani dell’approvazione del decreto che doveva contenere risposte incoraggianti sul funzionamento dell’amministrazione provinciale in merito alla sua nuova veste di supporto ai Comuni, ma che sono state totalmente disattese.

“Questa nuova ‘creatura’ – così come l’ha definita Mismetti – che è la Provincia con questo decreto non ha la possibilità di crescere e sarebbe un vero peccato perché significherebbe disperdere improntanti professionalità che si trovano al suo interno con conseguente negativa ricaduta sui servizi essenziali che essa gestisce, senza parlare del personale. L’indebolimento di questa filiera di ente intermedio può essere un’occasione persa per i Comuni stessi e per l’intero Paese. Occorre agire in fretta per scongiurare il peggio”.